PESCARA – «I ritardi registrati nell’erogazione della Cassa integrazione artigiana non sono riconducibili ad alcuna responsabilità da parte dell’Ebrart, ma ai ritardi nel trasferimento di fondi da parte dello Stato. Proprio ieri ci è stata inviata la ulteriore dotazione finanziaria che ci permetterà, nel giro al più di un paio di settimane, di chiudere le pratiche relative al mese di marzo». Lo precisa una nota dell’Ente bilaterale regionale per l’artigianato d’Abruzzo, incaricato di elaborare e finanziare le domande presentate dalle imprese interessate.
L’ente fornisce anche alcuni numeri su uno dei provvedimenti più attesi dal mondo dell’artigianato e della micro-impresa all’indomani dell’esplosione della pandemia: ovvero la speciale Cassa integrazione loro riservata, cioè uno dei più importanti ammortizzatori sociali messi in campo dal Governo per dare sostegno ai dipendenti delle imprese più piccole costrette alla chiusura.
«In totale – precisa ancora una nota dell’ente – ci sono arrivate circa 4300 domande, relative al mese di marzo, che interessano una platea vicina a 14mila lavoratori. Abbiamo già erogato parte della misura attingendo a un milione e 300mila euro di fondi propri, per un totale di circa 600 pratiche. Ma evidentemente non potevano bastare vista l’enorme mole di richieste che ci sono arrivate».