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Caterina Palazzi Quartet sabato 3 ottobre al Beat Cafè di San Salvo

da Direttore

Caterina PalazziSAN SALVO (CH) – Sabato 3 ottobre, alle 23, il quartetto di Caterina Palazzi si esibirà al Beat Café di San Salvo Marina. La formazione guidata dalla contrabbassista romana è completata da Danielle Di Majo, al sax alto, Giacomo Ancillotto, alla chitarra, e Maurizio Chiavaro, alla batteria. L’ingresso è libero.

I musicisti dell’ensemble provengono tutti da esperienze artistiche affini e complementari, che spaziano dal rock alla musica colta del novecento. La passione condivisa per il jazz e per le musiche improvvisate costituisce il territorio espressivo comune attraverso il quale il gruppo si inoltra per sperimentare e costruire una sonorità originale ed intensa che sintetizza il linguaggio della musica contemporanea con quello della tradizione.

Caterina Palazzi è nata a Roma nel 1982 ed è entrata giovanissima nel coro dell’Accademia Filarmonica Romana diretto da Pablo Colino, affiancandolo allo studio del flauto traverso. All’età di 13 anni inizia lo studio della chitarra con insegnanti privati. Nel 1998 entra nelle Barbie Killers, gruppo rock al femminile con cui si esibisce in vari locali e rassegne del Lazio. All’età di 19 anni si avvicina al jazz, contemporaneamente si iscrive al DAMS di Tor Vergata, sostenendo esami di Etnomusicologia, Estetica musicale, Armonia e contrappunto, Musica elettronica, Psicologia della musica.
Nel 2002 frequenta il corso professionale di diploma al Saint Louis College of Music, dove segue corsi di improvvisazione con Dario Lapenna, armonia con Pierpaolo Principato, solfeggio con Franco Canfora e arrangiamento jazz con Roberto Spadoni. Studia inoltre con i maestri S. Sabatini, M. Audisso, C. Colasazza, A. Di Giorgio, S.Satta. Decide di passare al contrabbasso seguita dal maestro Danilo Bigioni, affiancando lo studio della musica classica a quello del jazz. Nel 2003 partecipa al seminario jazz di Roccella Ionica.

Nel 2004 e 2005 partecipa ai seminari di Siena Jazz, dove studia con Paolino Dalla Porta, Pietro Leveratto, Mario Raja, Ettore Fioravanti, Stefano Zenni, Francesco Martinelli, Claudio Corvini, Marco Tamburini. Sempre nel 2005 partecipa al seminario “Roma jazz’s cool” con i docenti Maurizio Giammarco, Rosario Giuliani, Fabrizio Sferra e segue le master class di Roberto Gatto, Enrico Rava, Giovanni Tommaso, Enrico Pieranunzi, Paolo Damiani. Nel 2006 partecipa al seminario “We love jazz”, interno al Ronciglione jazz Festival, con il contrabbassista americano Buster Williams; lo stesso anno segue delle lezioni collettive di contrabbasso con Giovanni Tommaso.

INTERVISTA A CATERINA PALAZZI:

– Ci può raccontare del suo passaggio dal gruppo rock al femminile della sua prima adolescenza alla scoperta del Jazz?
R – La mia passione per il rock e’ nata in famiglia, dove se ne ascoltava tanto. A 14 anni ho iniziato a suonare la chitarra e ho subito formato un gruppo punk-rock per divertirmi in sala prove. Poi, visto che l’idea funzionava, abbiamo cominciato a esibirci in club romani. Da lì ho capito che nella vita avrei suonato. Ho cominciato a scrivere pezzi miei, ma dopo qualche anno sentivo dei limiti, avevo bisogno di nuovi stimoli. Quindi ho cominciato ad ascoltare jazz-rock, e poi jazz: sono rimasta affascinata dall’aspetto improvvisativo e, automaticamente, ho deciso di studiarlo e suonarlo.

– Tra i tanti maestri che ha avuto ne vuole citare qualcuno in particolare che magari l’ha aiutata meglio nel processo di crescita non solo professionale ma anche come persona?

R – Vorrei citarne tre: la prima e’ stata mia cugina chitarrista, che mi ha insegnato a suonare quando ero alle prime armi. Grazie a lei ho scoperto il mio amore per la musica, oltre a molti bellissimi gruppi rock. Il secondo e’ stato Dario Lapenna, chitarrista jazz che mi ha iniziata a questo genere musicale e all’approccio improvvisativo; io lo considero un genio, ha una sensibilita’ musicale rara da cui ho capito molte cose, come il senso melodico e l’essenzialita’ (“poco ma bene”). Il terzo Michel Audisso (sassofonista francese con cui ho seguito dei laboratori di musica d’insieme): lui e’ stato un vero e proprio maestro di vita, che mi ha insegnato cosa vuol dire avere la “testa” da musicista, mi ha anche sbloccato timidezze e paranoie che erano dannose per la musica. Credo sia una persona meravigliosa e colta, in grado di trasmettere una grande passione per questo mestiere ma anche di stimolarti a crescere in tutti i sensi… e poi e’ molto spiritoso, alle sue lezioni ci si diverte molto.

– Progetti di studi e lavorativi per il futuro? Quali sogni nel cassetto potrebbero essere più vicini ad oggi?

R – Dunque: ho appena registrato il mio primo Cd da leader, con mie composizioni originali.. Spero di trovare una produzione e un management che investano sul mio progetto. Il mio sogno (come quello di molti musicisti) e’ di girare il mondo con il mio gruppo e suonare la mia musica.. Pero’ non mi posso lamentare, gia’ in questi primi due anni di attività abbiamo girato l’italia, e per il 2010 (appena uscira’ il cd) e’ previsto un bel tour italiano di presentazione.. speriamo bene!

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