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Cda della Saga, i dubbi della Cna sulla nomina decisa dal Comune di Pescara

da Redazione

PESCARA – Il  presidente regionale della Cna, Italo Lupo, in  merito alle notizie diffuse ieri  mattina, dagli organi di informazione (sulla base della denuncia presentata dal consigliere comunale Enzo Del Vecchio, ndr) circa la scelta operata dal sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, nella designazione del componente del Cda della Saga, la società che gestisce lo scalo d’Abruzzo e di cui il Comune è socio, ha espresso delle perplessità. Ha detto Lupo: sarà anche vero che la nomina nel consiglio di amministrazione, da parte di un socio, debba rispondere al principio del rapporto fiduciario. Ma questo non vuol dire che il curriculum del candidato non resti il punto più importante cui agganciare la nomina stessa.
Lupo, che nel pomeriggio di  oggi  prenderà parte all’assemblea della società, pur premettendo di «non poter e non voler esprimere giudizi sulla nomina di una persona, come Rocco Leonelli, che non conosce», si chiede se «i criteri adoperati nella scelta, dal primo cittadino, rispondano a quei requisiti che la stessa amministrazione ha posto a base del bando». Criteri, per stare al primo punto, come la comprovata competenza tecnico e amministrativa adeguata alle specifiche caratteristiche dell’attività da svolgere; il titolo di studio; le esperienze maturate presso aziende pubbliche e private; gli incarichi accademici. «Mi chiedo adesso – ragiona Lupo – se la scelta operata risponda a tutto ciò, ma soprattutto se alcuni dei nomi scartati non presentassero requisiti di competenza maggiori per sedere nel Cda della Saga».
A detta del presidente regionale della Cna, «occorre qualificare in modo sempre più forte la compagine che governa lo scalo d’Abruzzo, perché il 2012 può rappresentare un anno di svolta, lungo la strada del potenziamento dell’offerta e del traffico dell’aeroporto, soprattutto alla luce delle modifiche che a livello nazionale il traffico aereo dovrà sopportare e delle possibili alleanze da realizzare con altri aeroporti del medio Adriatico». «E del resto – conclude – i dati ufficiali relativi al traffico del mese di febbraio parlano di un aumento, per Pescara, che sfiora il 24%. Contro una media nazionale che vede la flessione di oltre l’un per cento rispetto all’anno scorso, e contro quella di altri scali dalle dimensioni simili al nostro, che presentano invece il loro traffico passeggeri diviso tra forti cadute (Ancona -11,2%; Olbia -20,1%; Forlì -52%) e crescite modeste (Reggio Calabria +4,4%)».

 

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