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“C’è qualcosa di grande tra di noi”: in una mostra a Pescara

da Redazione

I 20 anni del Banco Alimentare in Abruzzo. L’esposizione nel magazzino di via Celestino V è stata presentata venerdì 24 febbraio

mostra i 20 anni del Banco Alimentare dell'Abruzzo

PESCARA – Passato, presente e futuro in quattordici pannelli.

Si intitola “C’è qualcosa di grande tra di noi. Il Banco Alimentare dell’Abruzzo: da 20 anni tra la gente, accanto ai poveri” la mostra documentaria realizzata in occasione del ventennale della sede abruzzese, a cura del giornalista Piergiorgio Greco, in esposizione nella sede centrale di via Celestino V a Pescara.

Un affascinante percorso che ricostruisce le origini e i passi successivi con interviste, testimonianze, documenti, foto e numeri, e racconta cosa è oggi il Banco Alimentare dell’Abruzzo: una realtà stimata, in grado di affiancare con efficacia ed efficienza una rete di enti convenzionati di Abruzzo e Molise che assistono oltre 47 mila indigenti nelle due regioni.

La mostra è stata presentata venerdì 24 febbraio 2017 ad un parterre di rappresentanti istituzionali, imprenditori, volontari e amici che hanno accompagnato in questi anni lo sviluppo del Banco Alimentare dell’Abruzzo. Presenti, tra gli altri, il sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli, l’assessore regionale alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, il segretario generale della Fondazione Banco Alimentare, Marco Lucchini, e Giovanni De Sanctis, già presidente del Banco Alimentare dell’Emilia Romagna. A fare gli onori di casa, Luigi Nigliato, presidente del Banco Alimentare dell’Abruzzo, insieme alla governance, al direttore Cosimo Trivisani e a tutto lo staff.

Dopo i tre pannelli iniziali, dedicati all’evoluzione storica dal 1997 ai giorni nostri, la mostra approfondisce le esperienze più significative: il volontariato, la crescita professionale e logistica dell’opera, le attività innovative, i rapporti con gli enti convenzionati e importanti imprese del territorio (De Cecco, Fater, Gruppo Gabrielli), la Colletta Alimentare di fine novembre, la collaborazione con il mondo della giustizia per le attività di messa alla prova per minori e adulti. Un percorso che si conclude con l’intenso saluto di monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne.

Spiega Piergiorgio Greco: “Quando iniziammo a pensare ad un tema conduttore per i vent’anni del Banco Alimentare dell’Abruzzo, la scelta che adottammo era poco più di un’intuizione. Simpatica, efficace, originale. Ma niente più di un presentimento. Dopo aver scavato tra carte e date, delineato situazioni, connesso vicende e incontrato tanti protagonisti per dare forma e contenuto a questa mostra, quell’intuizione è diventata una conferma: c’è davvero qualcosa di grande tra di noi. I venti anni della nostra opera sono lo stupore vivo per una mole suggestiva di fatti, incontri, scelte, rischi, amicizie e relazioni che parlano di un luogo diventato, passo dopo passo, qualcosa di autenticamente significativo: un sicuro riferimento per molti (soprattutto enti caritatevoli, bisognosi, imprese) impegnati nella lotta alla povertà, una scelta lungimirante per quanti, espressione di ambienti culturali più disparati, hanno scelto di sostenerla concretamente per il suo palese valore, un motore di innovazione spesso indicato a livello nazionale come “buona pratica” per l’intera Rete Banco Alimentare. Dall’affascinante ricostruzione di come è nato tutto nel 1997, ai primi passi e agli sviluppi successivi, passando per i numeri, le attività innovative e le numerose testimonianze, tutto in questa mostra conferma che l’iniziale presentimento del vero era destinato a diventare esperienza tangibile. Ancora viva sotto i nostri occhi, al servizio di tutti”.

Conclude Luigi Nigliato, presidente del Banco Alimentare dell’Abruzzo: “Vent’anni rappresentano sicuramente una bella tappa, importante e significativa, ma non sono un traguardo: quello lo abbiamo vissuto e lo viviamo ogni giorno, fatto dai tanti impegni, con momenti facili e meno facili, con i suoi successi e insuccessi, così com’è la vita. Per questo prevale in noi una sincera gratitudine ai tanti che in questi venti anni abbiamo incontrato, che ci hanno aiutato, che hanno contribuito in tante forme favorendo questa bellissima esperienza di reale condivisione umana e sociale: quella di combattere lo spreco alimentare e dare da mangiare a chi non ne ha o ne ha poco”.

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