Celebrata la consacrazione di Pescara alla Madonna

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PESCARA – Si è svolta ieri la Cerimonia di Consacrazione della città di Pescara al Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, nel 50° anniversario della stessa cerimonia avvenuta nella giornata dell’8 dicembre, festa dell’Immacolata. Hanno partecipato il vicesindaco di Pescara Berardino Fiorilli, il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, l’assessore al Turismo Maria Grazia Palusci, il Presidente della Circoscrizione Porta Nuova Piernicola Teodoro, il Comandante della Polizia municipale Carlo Maggitti, e soprattutto centinaia di fedeli che hanno riempito sino all’inverosimile la chiesa del Cuore Immacolato di Maria per la celebrazione della Santa Messa officiata dall’arcivescovo di Pescara Monsignor Tommaso Valentinetti.

Alle 11.30 ha preso il via la solenne processione guidata dal parroco Don Emilio Lonzi: alla testa del corteo i lupetti e le coccinelle del gruppo scout, seguiti dai parroci, dall’immagine del Cuore Immacolato di Maria e quindi autorità e fedeli che, in preghiera, ricordando i momenti che precedettero la nascita di Gesù, hanno attraversato l’intera via Vespucci, quindi il lungomare Cristoforo Colombo, tutti rigorosamente chiusi al traffico dai 10 agenti della Polizia municipale al seguito dell’evento, coordinati dal maggiore Paolo Costantini. Quindi il serpentone di fedeli è salito sulla sommità del ponte del mare e, con l’immagine della Madonna rivolta verso ovest, dinanzi alle montagne, Don Emilio Lonzi ha recitato la nuova consacrazione della città alla Madonna.

Ha detto Fiorilli:

dopo cinquant’anni Pescara è di nuovo stata consacrata alla Madonna, affinchè la Vergine possa vegliare sulla città e sui suoi abitanti, e sappia dare alle Istituzioni quella saggezza e consapevolezza necessarie per guidare la crescita del territorio. Una cerimonia solenne quella odierna, officiata da Monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara, e da Don Emilio Lonzi che ha regalato emozioni uniche e indimenticabili, affidando a noi tutti una responsabilità suppletiva sul nostro ruolo di cittadini e amministratori.

Ha ricordato Don Emilio:

Tu sei la Vergine del Monte Carmelo: fa che possiamo sempre progettare traguardi alti e faticare tutti quotidianamente per poterli raggiungere; metti nelle nostre coscienze la sete per i valori che contano, la sacralità della vita, la pace delle famiglie, l’amore per gli altri. A te, in questo giorno, presentiamo le grazie di cui tutti abbiamo bisogno: la salute per gli ammalati, la serenità per i giovani e le famiglie, la speranza per chi l’ha perduta, la pace per tutti. A te oggi umilmente chiediamo per Pescara e per i pescaresi e tutti coloro che abitano, lavorano o sono presenti nella nostra città, la provvidenza che questo popolo ha sempre invocato.

Troppe famiglie mancano del necessario, troppe persone sono indigenti. A te chiediamo la saggezza per far sì che questa città, illuminata dalla tua umile sapienza riprenda a essere provvidenza per tutti con le sue risorse e le sue potenzialità. Libera questa città dalle realtà del male, dell’odio, della delinquenza, fa che possiamo spezzare le catene che dividono e creare un’unica catena che tutti ci unisce. Assisti l’amministrazione, il Consiglio comunale, le autorità civili, militari, il nostro Arcivescovo, i sacerdoti, i diaconi, i ministri istituiti, ogni uomo e donna di buona volontà perché possiamo cercare il bene e il bello per questa città. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio, non disprezzare le nostre suppliche, ma liberaci da ogni pericolo.

Quindi la benedizione su tutta la città e il rientro nella parrocchia, percorrendo via Andrea Doria, in omaggio alla marineria, e via Don Brandano.

Aver partecipato dopo cinquant’anni a una celebrazione tanto solenne e così carica di significato per la nostra comunità è stato un onore – ha sottolineato il vicesindaco Fiorilli -. Oggi, tutti insieme, abbiamo riaffidato la nostra amata città alla Madonna, affinchè illumini il nostro cammino quotidiano e ci dia la giusta serenità per professare i valori della solidarietà e del sostegno del prossimo.

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