“Sentire elencare i nomi delle 60 giovani vittime abruzzesi, vedere ancora oggi, a 68 anni di distanza, gli occhi umidi di figli, nipoti, amici – ha sottolineato il Presidente Sospiri -, pensare che dietro ogni nome ci sono storie di vita irrealizzate, ci dimostrano quanto drammi simili possano segnare in modo irreparabile famiglie e comunità. E allora ogni anno tale celebrazione deve rappresentare un punto di ripartenza, per capire quanto si è fatto in favore della sicurezza sui luoghi di lavoro e fissare nuovi obiettivi, sempre più ambiziosi e rigorosi. Tutti i Comuni che, per legge, fanno parte della rete della Fondazione sono chiamati a dare vita a iniziative capaci di sollecitare, a loro volta, la creatività dei giovani, dei ragazzi, ai quali dobbiamo lasciare il testimone della memoria e della capacità realizzativa, ragazzi che troveranno sempre nella Presidenza della Regione Abruzzo un valido interlocutore pronto a recepire proposte operative e idee”.
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