Erano case buie, spesso senza finestre dove a volte la luce entrava attraverso pertugi aperti direttamente tra le pietre dei muri senza alcun infisso. Le famiglie, molto numerose, vivevano la quotidianità in condizioni molto precarie, oggi semplicemente inconcepibili. Poi, con l’espansione del borgo fuori dalle mura e il miglioramento delle condizioni igieniche e abitative, queste case furono lentamente abbandonate, dimenticate e relegate a cantine e rimesse: “Re cellére”.
La manifestazione “Cellari aperti”, organizzata dalle Associazioni di Castel del Monte, si pone l’obiettivo di far rivivere le atmosfere, i suoni, le suggestioni di queste antiche abitazioni, di riscoprire gli strumenti del lavoro, i mestieri di un tempo passato, ma tuttora presente nella memoria locale. Si potranno vivere atmosfere rese ancor più magiche dai silenzi animati della notte del borgo antico con le sue storie, i suoi mestieri, le sue superstizioni. Nei “cellére” sarà possibile gustare le tipiche produzioni locali, produzioni artigianali legate ad antichi sapori e a ricette tramandate dalla gente di questa terra, che appartengono alla sua storia e alla propria cultura.
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