«Il caso dei lavoratori del Cementificio di Cagnano Amiterno, ennesima emergenza occupazionale che
affligge la nostra regione, rappresenta il tipico esempio davanti al quale, per la politica italiana, a nulla vale il buon senso, e in questo caso neanche le direttive europee, perché ci viene spiegato “bisogna salvaguardare i posti di lavoro”.
Anche se, alla fine, il
«Ecco perché- spiegano i consiglieri pentastellati– il M5S ha messo da sempre tra i suoi primi punti programmatici l’istituzione di un reddito di cittadinanza che, ricordo ancora, esiste in tutta Europa tranne che in Grecia e in Italia. Il reddito di cittadinanza serve anche a garantire un minimo di serenità a tutti quei lavoratori che, per tanti e svariati motivi, potrebbero vedere la loro occupazione a rischio e ritrovarsi così da un giorno all’altro rimanendo senza alcun sostegno economico reale.
L’istituzione di un reddito di cittadinanza, oltre a dare immediata risposta a tutte le vertenze in atto e alla disoccupazione giovanile, serve soprattutto a spezzare quel circolo vizioso che va avanti da troppi anni nel nostro Paese, dovei la politica continua a fare clientelismo tra i lavoratori degli enti partecipati, per altro sempre meno retribuiti, e a fare affari con con i gruppi di potere come quelli che gestiscono le cliniche private, finendo inevitabilmente per utilizzare i lavoratori come scudi umani per imporre indirettamente scelte non condivisibili con costi altissimi per tutti i cittadini.
Soluzioni che, la storia insegna, hanno dato risposte a breve termine ma si sono sempre rivelate fallimentari, se non disastrose sul lungo periodo.E’ proprio il reddito di cittadinanza, molto più del Referendum di Renzi,- concludono – a rappresentare la vera riforma e l’ammodernamento del sistema di cui l’Italia ha veramente bisogno».
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