BALSORANO – Si concluderà con lo spettacolo “Cenerentola in bianco e nero” il 18 agosto a Balsorano la prima rassegna di teatro ragazzi promossa dall’Istituto Comprensivo Statale di Balsorano, dal dirigente Piergiorgio Basile in collaborazione con il Comune di Balsorano, il Comune di San Vincenzo Valle Roveto e il Teatro Stabile d’Abruzzo, nell’ambito del progetto di arte e cultura “Centro Arti Espressive e Creative – ART’ È” La realizzazione del progetto è a cura della Coop. Sociale Fantacadabra.
Il 18 Agosto, presso il Cortile dell’ex scuola materna a Balsorano la compagnia Proscenio Teatro di Fermo presenterà lo spettacolo “Cenerentola in bianco e nero” da Perrault e Grimm. Uno spettacolo di teatro d’attore, pupazzi e figure animate, interazione con il pubblico.
Cenerentola è certamente una delle storie più conosciute e raccontate al mondo, la sua origine si perde nella notte dei tempi, si dice che provenga dalla Cina ma altri sostengono che fosse conosciuta già nell’antico Egitto. La prima testimonianza italiana si deve a Giambattista Basile che la riporta nel suo “Lo Cunto de li Cunti” (1635), mentre le più fortunate e conosciute versioni in occidente sono quelle che ci sono arrivate da Charles Perrault (1697) e dai Fratelli Grimm (1822), scritture per molti versi simili ma con importanti differenze, soprattutto nel finale. La nostra visitazione prende spunto proprio da queste incredibili e diverse maniere di far concludere la vicenda, da una parte Perrault, che perdona le malefatte della matrigna e delle sue figlie e che vede addirittura Cenerentola accoglierle nel Palazzo dove era andata in sposa
con il Principe, idea ripresa poi da Walt Disney nel suo celeberrimo film d’animazione (versione bianca). Dall’altra la “zampata” dei Fratelli Grimm, che invece puniscono severamente le sorellastre, facendole accecare da due colombi nel giorno delle nozze di Cenerentola (versione nera). Lo spettacolo racconta fedelmente la vicenda, attraversando i momenti più cari e noti al pubblico di ogni età, ci sarà in scena Cenerentola in carne ed ossa, col suo vestito sporco di cenere e con quello sfavillante con cui si presenta alla festa, ci sarà il Principe, la scarpetta abbandonata e tutto il resto. Non mancheranno, come tradizione della compagnia, pupazzi animati, situazioni divertenti e coinvolgimento diretto del pubblico, anzi, sarà proprio quest’ultimo a decidere quale dei due finali è più gradito, lo farà con una regolare votazione, alzando il foglio che gli verrà consegnato all’ingresso, nella parte bianca o in quella nera. Quella di Cenerentola è storia di mondi magici, di straordinari rapporti con la natura e gli animali, ma è anche storia di una profonda ingiustizia, di riscatto, di prepotenze sconfitte, del bene che trionfa sul male. Tutti, chi prima e chi dopo, abbiamo subito nella nostra vita dei torti, si comincia già a scuola con il triste fenomeno del bullismo, e tutti abbiamo sognato di avere giustizia, questo ci permette un’immediata identificazione con le vicende di Cenerentola, siamo dalla sua parte sin dall’inizio, lo siamo stati per secoli e continueremo ad esserlo ancora. Da punto di vista delle tecniche teatrali utilizzate, lo spettacolo pur essendo essenzialmente d’attore, mostra una contaminazione giocosa tra questi e l’utilizzo di figure animare di diverso genere: si va dal burattino a stecca con il braccio mobile, al grande pupazzo in gomma piuma, fino a diverse figure piatte animate. L’incontro tra l’attore e la figura sposta lo spettacolo su un piano così fantastico da far diventare tutto incredibilmente vero, la vicenda coinvolge, emoziona, indigna e rapisce i bambini in maniera immediata. Dal punto di vista didattico è molto interessante vedere come i più piccoli si schierano al termine dello spettacolo, i finali proposti sono due: quello di Perrault (bianco/perdono) e quello dei Fratelli Grimm (nero/punizione), vengono raccontati entrambi e posti al giudizio del pubblico, che, con appositi cartoncini consegnati all’ingresso, dovrà prendere posizione ed esprimere un accordo sul perdono o sulla severissima punizione qual’è quella proposta dai Fratelli Grimm. Sarà un momento su cui riflettere successivamente a Scuola e al contempo importante occasione per capire ciò che si muove nell’animo del bambino. Episodio che spalanca porte e portoni, certamente vecchio quanto l’uomo, ma pur sempre di grandissima attualità.
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