Si passerà ora alle iniziative di tutela e valorizzazione degli stessi
PESCARA -La Giunta Comunale con la delibera n. 37 del 27 gennaio scorso ha stilato un vero e proprio “Censimento del patrimonio storico culturale e paesaggistico della Città di Pescara”, predisposto dagli uffici comunali, che tiene conto anche delle strutture utilizzate per le iniziative ed attività culturali, per formarne parte integrante e sostanziale. Questo al fine di definire tutte le iniziative da adottare per la tutela, il recupero, la salvaguardia e la conservazione degli edifici di proprietà del Comune.
“La delibera di individuazione di ricognizione è frutto di un lavoro di squadra – così il sindaco Marco Alessandrini – che consente di avere una fotografia precisa del nostro patrimonio culturale e indicate anche linee di valorizzazione che è direzione verso cui tendere per rendere più appetibile e bello il nostro patrimonio culturale”.
“Si tratta di un vero e proprio censimento per capire il valore del patrimonio di edifici di proprietà del Comune – spiega l’assessore Paola Marchegiani – Ma gli uffici hanno fatto un lavoro molto accurato, procedendo alla suddivisione del patrimonio in più sezioni, per distinguere quello gestito dal Comune e la quota di edifici gestiti da terzi. E’ un’azione che punta alla conoscenza, innanzitutto, ma che arriva alla tutela e ad altre azioni da intraprendere a tale fine, come l’acquisizione ove è possibile. Il punto di partenza è l’articolo 10 comma 5 del Codice dei Beni Culturali, in virtù di cui sono stati aggiunti anche edifici che non hanno una definizione netta nel patrimonio ma che sono adibiti a strutture culturali per le attività svolta in essi. L’obiettivo è stilare una lista di priorità per arrivare ad una piena valorizzazione dei beni culturali della città di Pescara. La delibera non ha oneri, siamo in un ambito di predissesto, quindi possiamo confidare nel reperimento di risorse da altri Enti, in questo la Regione avrà ed ha già avuto un ruolo fondamentale nel dare sostegno a questa azione positiva. Dopo l’approvazione della delibera chiederemo al presidente Luciano D’Alfonso di fare una riunione per le priorità che potremo trasformare al più presto in azioni, fra queste la riapertura del Michetti è una delle azioni più significative in tale senso”.
“La delibera è stata condivisa interamente dalla Commissione Cultura – aggiunge il presidente Emilio Longhi – ed è un atto che nasce per avviare un percorso capace di chiarire l’entità del patrimonio del Comune, perché solo conoscendolo con esattezza è possibile incrementare una politica culturale rispondente alle esigenze e istanze della città da parte dell’Ente. Un punto di partenza per capire come agire in maniera mirata per innalzare la qualità della programmazione culturale cittadina o, quando non è possibile, mantenendo il livello attuale, realizzando delle economie”.
“Due sono i criteri adottati – aggiunge il coordinatore delle attività dell’Aurum Licio Di Biase – il primo è quanto dispone il comma. 5 dell’art. 10 della legge 137 del 2002 che individua tutto ciò che rientra nel patrimonio culturale dei beni immobili (edifici risalenti a più di 70 anni fa di cui non sia più in vita il progettista); il secondo criterio identifica le strutture usate per eventi culturali. Siamo andati oltre, comprendendo oltre alle strutture del Comune anche quelle che il Comune gestisce e quelle gestite da altri, oltre ai beni propriamente culturali che sono tantissimi, compresi alcuni di proprietà privata con vincolo della soprintendenza, in cui si svolge attività culturale. Il futuro è individuare dentro queste categorie le priorità su cui agire, un’azione che prevede quattro aspetti: conoscenza, recupero, tutela e valorizzazione che sono le direttrici dell’azione dell’Amministrazione”.
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