Si è svolto ieri l’appuntamento promosso da CNA Pensionati e Atenaonlus. Dibattito con le forze dell’ordine al Teatro Marrucino
CHIETI – E’ come una sorta di schema fisso che si ripete immutabile nel tempo. Uno schema fatto di telefonate lunghe, quasi sempre al numero fisso di casa della vittima di turno prescelta, spacciandosi per avvocato, assistente sociale o chissà cos’altro. Un copione che prevede un racconto infarcito di situazioni drammatiche in cui si sarebbe cacciato qualche congiunto, meglio se l’amato nipote, ovviamente dopo averne estorto il nome con una sapiente conduzione della conversazione. Una sceneggiatura che conta sui buoni risultati di un sottile lavorio psicologico, volto a rassicurare la vittima prescelta. Uno schema che immette sulla scena, in conclusione e a telefonata ancora in corso, di un corriere che bussa alla porta di casa della vittima di turno, facendosi consegnare beni, soldi, gioielli. Fino all’epilogo amaro ed immancabile: scoprire, con dolore e vergogna, di essere stati vittime di un inganno terribile.
Storie di ordinari raggiri e truffe di cui sono vittime soprattutto i più anziani nelle quattro mura domestiche, anche se non mancano nella casistica i finti incidenti stradali: un tema che in Abruzzo è particolarmente sentito, visto che la nostra si presenta come una vera e propria regione-canaglia, forte com’è (si fa per dire) dei numeri elaborati dalle forze dell’ordine, che nel 2022 pongono la nostra regione al quinto posto assoluto in Italia, con ben 47 casi ogni 100mila abitanti.
A contrastare questo triste e diffuso fenomeno, ha pensato ieri di dare un suo originale contributo l’evento organizzato a Chieti da CNA Pensionati Abruzzo, in collaborazione con l’Associazione Atenaonlus Progetto: appuntamento che ha visto il teatro Marrucino offrire uno spettacolo di pubblico straordinario, con platea e palchi gremiti in ogni ordine di posti da anziani confluiti da ogni parte della regione con autobus e auto private.
Occasione dell’incontro, la presentazione di un opuscolo, già diffuso in oltre 9mila copie, realizzato in collaborazione con la Polizia di Stato, la cui introduzione è stata curata dal Questore dell’Aquila Enrico De Simone: in sostanza, un piccolo, ulteriore strumento di legittima difesa in più, con una grafica semplice e accattivante che fornisce consigli utili su come difendersi da lupi travestiti da agnelli. E invita soprattutto le potenziali vittime a rivolgersi con fiducia alle forze dell’ordine per denunciare e farsi così difendere.
Clou dell’appuntamento di ieri pomeriggio, condotto dalla direttrice della CNA provinciale di Chieti, Letizia Scastiglia – dopo i saluti della presidente regionale di CNA Pensionati Abruzzo, Elisa Morelli, della responsabile di Progetto Atenaonlus, Concetta La Sorda e il commosso ricordo dell’ex presidente regionale Franco Cambi del presidente regionale di CNA Abruzzo, Savino Saraceni – è stato il dibattito a più voci coordinato dalla giornalista Daniela Senepa. Un confronto proficuo con alcuni esponenti di primo piano delle forze dell’ordine che presidiano il territorio, come il Vice Questore di Chieti, Miriam D’Anastasio, e il colonnello delle Fiamme Gialle, Michele Iadarola. Voci che hanno messo in campo i tanti dati in loro possesso, ma soprattutto il loro vasto bagaglio di esperienza e conoscenze. Con loro il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, che ha sottolineato il possibile ruolo delle istituzioni locali; la presidente regionale di CNA Pensionati, Elisa Morelli; il presidente nazionale di CNA Pensionati, Giovanni Giungi, che ha illustrato le iniziative della confederazione su tutto il territorio nazionale.
A completare il programma della serata, un intermezzo teatrale: sul palco gli attori della compagnia “Da grande voglio crescere”, protagonisti di un testo di Alberto Zoina dal titolo emblematico: “Attenti al lupo. Dialoghi sulla cattiva strada”. Un racconto, sempre in tema di inganni e truffe a danni degli anziani, affidato alle voci degli attori Carmela Caiani, Gianfranco Cesarone, Antonella De Luca e Gianluca Di Vincenzo che corre sul filo del realismo, invitando con un tocco di leggerezza a un sorriso amaro.