Pescara

Pescara, il centrodestra sullo stupro nei giardini Terminal bus

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Sospiri , Antonelli e Rapposelli : L’episodio testimonia la totale assenza dell’Istituzione comunale dal territorio”

PESCARA – I Capigruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e al Comune di Pescara Marcello Antonelli, e il consigliere comunale Fabrizio Rapposelli, hanno commentato il gravissimo  episodio di cronaca nera,lo stupro in pieno giorno di una quarantenne, consumato ieri nell’area del Terminal Bus  dell’ex stazione ferroviaria di Pescara.

I consiglieri  sottolineano la totale assenza dell’Istituzione comunale dal territorio e invitano il sindaco Alessandrini a mettere il tema sicurezza e ordine pubblico in cima alle sue priorità. In caso contrario ci penserà il centrodestra convocando una sorta di Stati Generali e predisponendo un’agenda di interventi che verrà sottoposta al Prefetto di Pescara.

“Negli ultimi quattro anni e mezzo di giunta Alessandrini, gli episodi di microcriminalità e di degrado sociale hanno vissuto un’escalation senza precedenti – hanno ricordato Sospiri, Antonelli e Rapposelli – e lo abbiamo costantemente denunciato. L’area tutt’attorno alla stazione ferroviaria è diventata terra di nessuno, una sorta di zona rossa in cui accade di tutto senza alcuna forma di controllo. Non è passato neanche un anno dal ritrovamento del corpo di una giovane senza vita sotto uno dei tunnel ferroviari: il giorno seguente il sindaco Alessandrini uscì sulle cronache annunciando l’assunzione di provvedimenti straordinari per impedire che simili episodi potessero ripetersi, compresa la chiusura dei tunnel. Ovviamente non è accaduto e quei tunnel continuano a essere méta quotidiana di disperati, senzatetto, tossicodipendenti e molto altro.

Per non parlare del degrado imperante nei giardini del Terminal bus, bivacco costante di rom, stranieri e senzatetto in generale. E ieri abbiamo raggiunto l’apice dell’orrore e della violenza: una donna stuprata in pieno giorno tra quei giardini, il punto apicale dell’assenza dell’amministrazione comunale, della politica fallimentare di un sindaco che, ancora oggi, anziché chiedere un vertice immediato del Comitato per l’Ordine e la sicurezza, firmava petizioni indirizzate a se stesso per la Porta sul Mare.

In quattro anni e mezzo Alessandrini ha pensato ai mercatini etnici, a un presunto Grande Parco sulle aree di risulta su cui non avrebbe poi alcun controllo, ha pensato ai lustrini e ha dimenticato i bisogni di una città allo sbando. È ora di finirla: Alessandrini cominciasse ad amministrare la città, seppur, ormai, per pochi mesi, che non significa tagliare siepi e potare alberi. Si occupasse di garantire la sicurezza dei cittadini, altrimenti lasciasse la poltrona che occupa”.

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