Grazie al nulla osta della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo e con un avviso pubblico verranno trasferiti.Le risorse che deriveranno dall’alienazione saranno utilizzate per la realizzazione di un parco a Villareia
CEPAGATTI (PE) – La Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo ha dato parere favorevole affinché i suoli tratturali, patrimonio del Comune di Cepagatti, possano essere assegnati a coloro che li hanno in concessione temporanea da anni. La richiesta era stata inoltrata dall’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Sirena Rapattoni, in relazione ai tratti compresi nel Tratturo L’Aquila-Foggia che si trovano nella zona di Villareia e sulla base di quanto previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e dalla legge regionale sulla Tutela e l’utilizzazione dei beni costituenti il demanio armentizio. Le risorse che deriveranno dal trasferimento delle aree ai singoli concessionari privati saranno utilizzate per la realizzazione di un parco a Villareia, nell’area ex -Pago.
“ll tratto di suoli tratturali che verrà assegnato in via definitiva ai concessionari” – spiega l’assessore al Bilancio, Camillo Sborgia – “ è fortemente antropizzato e urbanizzato, quindi ha perso tutte le caratteristiche delle antiche vie erbose utilizzate per la Transumanza. La procedura è stata concordata e concertata con la Soprintendenza che ha ci dato il nulla osta affinché possano essere trasferiti. Lo faremo attraverso un avviso pubblico, mantenendo chiaramente il vincolo della inedificabilità. Non appena verrà approvato il bilancio daremo avvio all’iter perché l’operazione rientra nel Piano delle Alienazioni”.
I futuri proprietari dei suoli, ricorda la Soprintendenza nel nulla osta, dovranno comunque sottostare ai seguenti obblighi: richiedere l’autorizzazione preventiva al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per opere e lavori di qualunque genere, procedere all’immediata denuncia di rinvenimento alla Soprintendenza in caso di ritrovamento fortuito di cose mobili o immobili di interesse archeologico, non mutare la destinazione del suolo concesso e non seguire movimenti di terra di particolare entità a profondità insolita e comunque superiore a m. 0,50 .