Punta sul sociale nonostante i tagli del Governo ed è stato oggetto di approfondimento con le parti sociali
CEPAGATTI PE) – Nonostante i tagli operati dal Governo il Consiglio Comunale di Cepagatti, uno dei primi della Provincia, ha approvato il Bilancio Preventivo che punta sul sociale ed è stato concertato con le organizzazioni sindacali.
“A fronte di tagli pesanti e incisivi sulle risorse, l’Amministrazione ha predisposto un bilancio solido e attento alle necessità della collettività” – afferma il sindaco Sirena Rapattoni. “E’ uno strumento che conferma la validità di scelte già attuate da questo ente e che mira a migliorare, per quanto nelle proprie possibilità, la qualità della vita dei cittadini meno fortunati”.
Nel dettaglio, la spesa per il sociale prevista dal Bilancio passerà da 353.161,79 euro a 405.050,42 euro, con un incremento di 51.888,63 euro rispetto al 2014.
“Abbiamo mantenuto tutti gli ammortizzatori sociali a favore delle famiglie più disagiate e numerose, come ad esempio il progetto Resil che ha già consentito 10 inclusioni lavorative e sostegno di persone svantaggiate.” – spiega l’assessore al Bilancio, Camillo Sborgia. “Per quanto riguarda la pressione fiscale, tenuto conto del difficile momento economico-finanziario che stiamo attraversando, è stata mantenuta quasi invariata e comunque inferiore a quella di molti comuni del nostro territorio. L’aliquota per l’addizionale Irpef resta quella dello scorso anno ma la fascia di esenzione è stata incrementata, passando dagli attuali 9.000 euro a 10.000 euro, a beneficio dei pensionati e dei percettori di redditi bassi. Confermate le aliquote di Tari e Imu: per quest’ultima, è stata estesa anche agli altri figli, quindi non solo al primo, l’agevolazione che prevede un’aliquota del 6,60 per mille, ridotta pertanto di un punto, per le abitazioni concesse dai genitori in comodato d’uso gratuito, a condizione che i figli le utilizzino come abitazioni principali. Nostro malgrado abbiamo dovuto ritoccare la Tasi, che ora ha un’aliquota del 2 per mille comunque inferiore all’aliquota massima che è del 2,50 per mille. Una decisione inevitabile a seguito delle continue riduzioni dei trasferimenti da parte dello Stato che dal 2013 sono stati ridotti di oltre 1 milione di euro. Il bilancio di previsione per l’anno 2015” – prosegue – “è stato oggetto di approfondimento con le parti sociali, locali e provinciali, con le quali ci siamo impegnati a confrontarci di nuovo alla fine dell’anno per una valutazione e un’ulteriore verifica”.
“Purtroppo sono venute a mancare nelle casse comunali proprio quelle risorse che sarebbero dovute servire alle Amministrazioni per ridurre il peso della TasiI sulla prima casa” – conclude il sindaco Rapattoni. “Nonostante l’aumento, la somma delle aliquote della Tasi e dell’Imu, per ciascuna tipologia di immobile, resta sempre inferiore all’aliquota massima consentita dalla legge statale. E’ un sacrificio che chiediamo a tutta la comunità per poter assicurare gli stessi livelli dei servizi alla cittadinanza ”.