Dopo diciassette anni la struttura è stata restituita alla città. Non si tratta di un semplice spazio espositivo, ma una casa-museo rispettosa della storia e della vita dell’intellettuale giuliese
GIULIANOVA – Una cerimonia di apertura ed un concerto saluteranno, domenica alle 19, nella piccola piazza di via Tito Acerbo, accanto a Piazza Buozzi (nel Loggiato “Cerulli” sotto piazza Belvedere in caso di maltempo), l’attesa riapertura della Pinacoteca civica “Vincenzo Bindi” dopo diciassette anni di chiusura e oltre due di restauri ad ampio raggio. Questa mattina, intanto, la casa-museo che accoglie il ricco lascito che Vincenzo Bindi ha generosamente donato a Giulianova nel 1928, è stata presentata alla stampa. Presenti all’incontro, l’assessore alla Cultura Paolo Giorgini, il direttore tecnico-scientifico del Polo Museale Sirio Maria Pomante, il soprano Manuela Formichella, curatrice e protagonista del concerto inaugurale, Graziano Di Crescenzo di “Wide Open”, gruppo realizzatore degli strumenti di marketing e di guida interna del museo, progetto sostenuto in maniera determinante dalla Fondazione Tercas.
«La città si riappropria di un lungo importante», ha puntualizzato Sirio Maria Pomante nel suo intervento. Il direttore del Polo Museale ha seguito da vicino la complessa ed accurata opera di restauro della Pinacoteca. Suo il coordinamento del gruppo di lavoro che ha permesso di ricostruire con fedeltà e rigore gli ambienti di casa Bindi.
«La riapertura della Pinacoteca – ha proseguito Pomante – non è solo un evento. Un “luogo” conta più di un “fatto”: rendere accessibile e godibile uno spazio significa arricchire, restituire significato, all’identità di una città e di chi la abita. Dopo i lavori disattenti e dannosi posti in essere prima del 2012, è stato necessario compiere una delicata operazione di restauro, grazie ai tecnici Augusto Corneli e Timothy Brownlee e al settore preposto dell’Ente. La pavimentazione della dimora, già distrutta e sostituita da una inappropriata, è stata ora ripristinata per materiale e tono. Recuperata anche la boisierie dipinta su cui era stata stesa una mano di vernice bianca. Si è trattato di un lavoro svolto in equipe, un’opera di restauro e allestimento, messa in atto da un comitato scientifico assolutamente all’altezza. Ringraziamo per questo la Soprintendente dell’Abruzzo, la dott. Rosaria Mencarelli, la prof. Iole Carlettini dell’Università “D’Annunzio” e la dott. Olga Melasecchi, direttrice del Museo Ebraico di Roma. Anche altre parti del palazzo Bindi hanno subito interventi risolutivi: dal lucernaio non piove più e l’edificio conta oggi su un ingresso in via Bindi con ascensore per l’accesso dei disabili. Moderna anche la concezione del museo. Non ci sono cartellini o disascalie vista l’identità di dimora museale, ma ai visitatori vengono forniti gli strumenti per l’orientamento e la conoscenza. Tutti saranno messi nella condizione di poter osservare e apprezzare in maniera consapevole, anche con mezzi digitali».
Nella Pinacoteca sono esposte 248 opere pittoriche e grafiche, 60 di Enrico Bindi sono state allestite nelle sale della Biblioteca, delle circa 460 dell’intero lascito; 50 di queste sono state investite dai restauri di Valentina Muzii, sotto l’egida della Soprintendenza con la dott.ssa Antonella Lopardi. Oltre ai celeberrimi quadri della Scuola di Posillipo e degli abruzzesi dell’Otto-Novecento, sono presenti sculture, maioliche e ceramiche di pregio, antichi mobili, preziose suppellettili. L’aria che si respira, anche grazie ai tendaggi originali, restaurati per l’occasione, e agli studiati colori delle pareti, è quella di una dimora ottocentesca. L’assessore Paolo Giorgini ha espresso la sua soddisfazione per l’ottimo lavoro svolto.
«Una perla viene restituita alla città – ha commentato- Un plauso particolare va al sindaco Jwan Costantini che ha deciso di investire importanti risorse, all’assessore Giampiero Di Candido che con meticolosità e competenza ha seguito la prima fase dei lavori, al direttore Pomante, ai tecnici. L’impegno comune, adesso, è quello di diffondere il valore di questo luogo ritrovato, di far sì che davvero sia veicolo dell’anima di Giulianova, della sua storia, della sua cultura».
Graziano Di Crescenzo ha illustrato la strategia in corso, analogica e digitale, attraverso cui il museo sarà passo dopo passo luogo familiare, vicino e facilmente raggiungibile. Manuela Formichella, artefice e interprete, con l’”Accademia Acquaviva”, del concerto di domenica, ha anticipato a grandi linee il programma musicale.
«Sarà una meravigliosa passeggiata nel repertorio colto napoletano – ha spiegato – Quindi si passerà alle arie della trazione abruzzese. ” ‘O Refrisco” è il titolo del concerto ed anche di un’opera di Carelli esposta nel museo. Il “refrisco”, ovvero la pace, il ristoro, il riposo. Come dire, il meritato rifugio offerto da una antica dimora ottocentesca, che ha finalmente riconquistato gli oggetti, i tesori e l’anima del suo generoso proprietario».
ORARI APERTURA
La Pinacoteca sarà visitabile da lunedì 19 luglio, con il biglietto unico del Polo Museale, dal lunedì al venerdì, dalle 17.00 alle 22.00; il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 22.30.