PESCARA – Cerimonia di chiusura dell’anno scolastico, lunedì pomeriggio, per gli studenti detenuti nella casa circondariale San Donato di Pescara.
All’incontro hanno partecipato l’assessore regionale all’Istruzione, Marinella Sclocco, il direttore del carcere, Franco Pettinelli, la dirigente scolastica dell’Itc Aterno Manthoné, Antonella Sanvitale, la responsabile del corso serale scuola carceraria, Marina Di Crescenzo, i docenti, Antonio Di Luzio, Daniela Di Pietrantonio, Luigi Mincucci, Gianluca Patriarca, l’educatrice dell’area psicopedagogica Anna Laura Tiberi.
Le classi attive dell’Aterno Manthoné (unica scuola superiore in una casa circondariale abruzzese), quest’anno, sono state tre: prima, terza e quarta del corso Sistemi informativi aziendali.
I detenuti, oltre a seguire i regolari corsi scolastici, nel corso dell’anno sono stati autorizzati a svolgere gli esami di Microsoft Word, Excel, Power point per poter ottenere la certificazione della patente europea del computer (Ecdl), nella sede dell’Istituto pescarese.
“Nella vita si può sbagliare ma l’essere grandi, significa ammettere l’errore, puntare di nuovo su di sé e cercare il cambiamento”, ha sottolineato la dirigente scolastica Sanvitale.
Il direttore Pettinelli ha voluto ringraziare, oltre ai docenti, i detenuti: “ci mettete tutto l’impegno possibile e un esempio ce l’avete già, il vostro collega Guglielmo, a cui è stata accordata la possibilità di lavorare fuori dalla struttura. Questo è uno degli esempi concreti di come si va avanti e si cerca l’inserimento nel mondo del lavoro”.
Infine, ma non certo per ultimo, l’assessore Sclocco ha spronato gli studenti: “I vostri professori sono quelli maggiormente coinvolti in questa bellissima iniziativa e sono loro che puntano su di voi, sulla vostra rimessa in gioco”.
Il direttore Pettinelli, in conclusione, ha sottolineato che quest’anno, lavorano all’esterno della struttura carceraria dieci detenuti al Comune di Pescara, uno al Museo delle Genti d’Abruzzo e anche il Comune di Montesilvano ha manifestato la propria disponibilità ad accoglierne altri.