PESCARA – Gli assessori alle Politiche sociali Guido Cerolini e ai Lavori pubblici Isabella Del Trecco ieri replicando alla conferenza stampa del consigliere Pignoli, hanno detto:
e ci risiamo: il consigliere Pignoli getta fiumi d’inchiostro e di parole per denunciare il degrado della Casa di riposo di via Arapietra e poi non sa nemmeno che la struttura è di proprietà del Comune e, anzi, invita l’amministrazione a ‘risolvere il contenzioso con il proprietario dei locali’ per riprendere i lavori. Siamo alla confusione più totale di un consigliere che, dopo anni di attività amministrativa, scambia le deleghe degli assessori, non conosce neanche l’iter amministrativo delle opere in corso, e soprattutto non si prende neanche la briga di leggere un quotidiano o di documentarsi, pessimo esempio di come si possa svolgere in maniera inadeguata il proprio ruolo istituzionale. E allora rimettiamo un po’ di ordine nel caos: appena lo scorso 14 febbraio abbiamo ufficialmente annunciato che il Piano economico finanziario per l’appalto in concessione della Casa di Riposo di via Arapietra è pronto. La spesa necessaria per il completamento dei lavori di ristrutturazione ammonta a 1milione e mezzo di euro, somma che l’amministrazione comunale coprirà in parte con lo stanziamento di 663mila euro derivante da un mutuo già contratto. Il partner privato che affiancherà il Comune nell’impresa, oltre a garantire l’investimento di oltre 800mila euro, dovrà occuparsi dell’esecuzione materiale delle opere e curerà la gestione del manufatto per almeno 15 anni. Il Comune si riserverà tra i 13 e i 20 posti letto da assegnare ai propri utenti, oggi ospitati in altre strutture, lasciando gli altri 30 posti letto al privato. Già fissati anche gli aspetti procedurali dell’avviso pubblico, ossia il progetto è stato ricompreso nel Piano Triennale delle opere pubbliche che entro aprile approderà all’esame del Consiglio comunale. Subito dopo l’ok dell’Assemblea, pubblicheremo il bando e, presumibilmente, prima dell’estate potremmo essere in grado di riaprire definitivamente il cantiere. E’ dunque chiaro che l’intervento del consigliere Pignoli è tardivo e disinformato.
Hanno ripercorso gli assessori Cerolini e Del Trecco:
purtroppo la Casa di Riposo di via Arapietra, di proprietà del Comune e non di privati come pensa Pignoli, è chiusa dal 2004, subito dopo l’arrivo al governo della città del centro-sinistra, quando gli utenti, circa una ventina all’epoca, e non 50, vennero trasferiti in alcune strutture private, peraltro tutte localizzate fuori città, su convenzione con il Comune, per consentire i lavori di ristrutturazione totale dell’edificio con un errato e inspiegabile frazionamento dell’appalto in tre diversi lotti, prevedendo tre diverse gare. Le opere sulla carta dovevano complessivamente concludersi entro due anni, ma in realtà sono rimasti in sospeso a causa di un contenzioso che ancora oggi contrappone tre diverse ditte chiamate a eseguire i diversi lotti dei lavori, con interventi comunque giudicati dai periti unanimemente inadeguati alle necessità e alle aspettative, generando il blocco di qualunque iniziativa in attesa di districare la matassa nelle aule del Tribunale. E nel frattempo tale situazione ci ha imposto interventi costanti e continui, interventi di tipo emergenziale per fronteggiare le continue intrusioni di abusivi registrate nell’edificio, spesso trasformato in rifugio notturno da parte di clochard, senzatetto e disperati. Oggi, concluse le perizie sui lavori già eseguiti, e mentre il contenzioso proseguirà il proprio iter, siamo a un punto di svolta, ossia siamo in grado di riprendere le opere, ma pensando anche alla sua futura gestione. Il cantiere in sostanza si è fermato sul terzo lotto, inerente la sistemazione della parte impiantistica e strutturale, per il quale l’amministrazione comunale ha contratto a suo tempo un mutuo per 700mila euro, di cui abbiamo speso circa 80mila euro per l’avvio dell’intervento, poi bloccato, quindi di fatto in cassa abbiamo ancora circa 663mila euro, comunque insufficienti a ricominciare le opere. A questo punto, con il supporto dell’Ufficio Finanze del Comune, abbiamo deciso di intraprendere un percorso diverso, ossia di ricorrere a un Appalto in Concessione, ovvero cercare sul mercato, attraverso un bando di gara, un partner che sia in grado di impegnare il proprio capitale per terminare la ristrutturazione dell’immobile e occuparsi della sua gestione con un Piano d’ammortamento per rientrare sui capitali investiti. Per la pubblicazione del bando occorre predisporre un Piano economico-finanziario ben preciso che oggi è stato formalizzato, con la valutazione della sostenibilità della realizzazione e gestione della struttura: la sostenibilità, come si ravvisa nel Piano, è garantita dalla durata concessoria della gestione, pari a 15 anni. Il completamento delle opere di ristrutturazione dell’immobile costerà circa 1milione e mezzo di euro complessivo, spesa alla quale il Comune contribuirà con la somma di 663mila euro rinveniente da un mutuo già contratto. Il Comune si riserverà tra i 13 e i 20 posti letto, dei 51 disponibili, garantendo dunque al privato un introito sicuro pari a 156mila euro l’anno; i 30 posti letto rimanenti verranno gestiti dal privato. Complessivamente la struttura si sviluppa su 1.400 metri quadrati, prevedendo un piano seminterrato, un piano rialzato, un primo e secondo piano, con stanze singole, doppie e triple. Sul piano rialzato sono previsti 14 posti letto, con camere doppie dotate di salottino e veranda; al primo piano 28 posti letto; infine al secondo piano ci sono 9 posti letto con camere singole. Infine nel progetto, già pronto, sono stati previsti anche una cucina, con il refettorio, una cappella, la lavanderia con i locali termici e la sistemazione del giardino esterno, ricordando che la Casa di riposo di Pescara è comunque destinata a ospitare utenti autosufficienti. Va anche precisato che a oggi il cantiere è completamente chiuso ed è stato messo in sicurezza, anche se all’interno vi sono ancora le tracce di un degrado passato di anni. A questo punto il consigliere Pignoli, riordinate le idee, potrà sicuramente dare il proprio contributo concreto alla ripresa dei lavori, garantendo la rapida approvazione del prossimo bilancio, anziché tentare di bloccarlo, come ogni anno, con mille inutili emendamenti ostruzionistici tipici di chi non vuole il bene della città.
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