Cerolini e Unione Italiana Ciechi assieme per una città senza barriere

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L’Uic aderisce al Tavolo Tecnico delle Associazioni impegnate nella disabilità per migliorare l’accessibilità urbana

PESCARA-  Ha aderito anche l’Unione Italiana Ciechi al  Tavolo tecnico di lavoro che vede presenti tutte le Associazioni impegnate nel campo della disabilità per la progettazione di una città senza barriere architettoniche. La decisione è arrivata nei giorni scorsi in seguito all’ incontro avuto con una delegazione dell’Unione, guidata dal Presidente Marcello Antonacci.

Sono certo che il contributo di idee e proposte che arriveranno dall’ Organizzazione saranno fondamentali per la realizzazione di quell’ideale di ‘total quality’ che mira alla costruzione di una città realmente vivibile per tutti, dunque non solo per l’utente diversamente abile costretto sulla carrozzella, ma anche per i bambini o gli anziani.

ha detto l’ assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini in riferimento all’incontro  avuto con la delegazione dell’Unione Italiana Ciechi

Pescara in realtà ha già  fatto molto per favorire l’autonomia dei disabili ipovedenti o che hanno completamente perso la vista, come ha confermato il Presidente Antonacci elencando i supporti adottati come i semafori con allarme acustico per indicare al non vedente quando può o meno attraversare la strada, i percorsi loges che ci permettono di camminare da soli seguendo percorsi precisi.

Il presidente però vuole  richiamare l’attenzione delle Istituzioni verso un nuovo ‘nemico’ che ha posto tutti i non vedenti nell’occhio del ciclone, ossia la piaga del ‘falso invalido’, che c’è sempre stato e va combattuto:

senza dimenticare che però ci siamo anche noi ‘veri invalidi’ che rappresentiamo anche una forza lavoro, se consideriamo che negli anni ’80 l’impiego nei centralini di Enti pubblici e privati dava un impiego sicuro a 10mila diversabili della vista. Oggi è vero che la tecnologia da un lato ci agevola, ma dall’altro sta togliendo posti di lavoro, ma questo non desta attenzione perché i diversabili della vista sono fortunatamente una minoranza, anche se il non vedere pone dei condizionamenti, anche psicologici, fortissimi sugli utenti: uscire solo con un bastone bianco o facendo affidamento sul cane guida è come uscire nudi, affrontando ogni giorno l’ignoto. Ma il disabile autonomo non va scambiato per un falso invalido.

E l’assessore Cerolini ritiene che le considerazioni espresse dall’Uic sono assolutamente importanti e considerevoli:

Già oggi esiste un progetto di ‘Pescara Città Accessibile’, cominciato dopo un input iniziale del Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono con il coinvolgimento anche dei Club Service per portare avanti il progetto di abbattimento delle barriere architettoniche che non riguardano esclusivamente i diversamente abili, ma interessano anche gli anziani, o la mamma che porta un carrozzino. Come amministrazione comunale cerchiamo ogni giorno di essere sensibili al principio della ‘total quality’ e di indirizzare la nostra azione di governo verso quella direzione.

A giorni convocheremo anche un vertice con la Gestione Trasporti Metropolitani al fine di condividere le ipotesi di soluzione di una serie di problematiche che ci sono state segnalate dalle Associazioni, come pullman che spesso non sono in grado di far salire a bordo passeggeri in carrozzina perché magari non funziona la pedana elettronica, o non ci sono spazi a sufficienza per la manovra del mezzo alle fermate; abbiamo anche chiesto che, come già avviene in molte altre città, vengano installati segnali acustici di chiamata per i bus e a quel tavolo sicuramente chiameremo anche l’Unione Italiana Ciechi che ci darà il proprio prezioso contributo nella riprogettazione in corso della città, a partire dal programma di pedonalizzazione di piazza Italia dove già abbiamo realizzato opere importanti rifacendo ex novo gli scivoli e gli attraversamenti nei punti strategici per rendere realmente accessibili e raggiungibili i palazzi istituzionali.

Pubblicato da
Annarita Ferri

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