L’analisi di Cesena-Pescara 4-2 il risultato finale, quinta sconfitta nelle ultime otto partite per la compagine abruzzese.
CESENA – In questa stagione analizzare una partita del Pescara è diventato un corposo studio di psicanalisi applicata al mondo del calcio. Nel match giocato ieri, in terra romagnola, la sensazione di poter uscire indenni dalla tempesta era più concreta che mai e invece, nel giro di dieci minuti, il solito vortice di errori ha risucchiato per l’ennesima volta la psiche di una squadra che, in diciotto giornate, ha regalato più dolori che gioie. Difficile comprendere le cause di questa situazione, difficile trovare una capro espiatorio quando gli errori si sommano (o moltiplicano, fate voi) di partita in partita.
E dire che, in quel di Cesena, la chance di portare a casa i tre punti era più viva che mai con un Pescara che, dopo un primo tempo sostanzialmente opaco, crea tre palle gol clamorose all’inizio della ripresa con Fulignati autentica saracinesca. Almeno fino al quarto d’ora quando lascia entrare in porta un innocuo tiro al volo di Benali. Succede tutto in un secondo tempo in cui non c’è nemmeno il tempo per esultare che il Cesena agguanta la partita per merito di un macroscopico errore di Zampano, peggiore in campo a fine partita. Al contrario delle precedenti sfide, però, la reazione c’è e anche il gol quando Brugman inventa per Pettinari il quale col mancino al volo rimette le cose apposto ma il Pescara finisce qui e cominciano gli errori. L’ultimo quarto d’ora è da incubo cosi come il colpo di testa di Mazzotta, sugli sviluppi del corner, che propizia il pareggio dei padroni di casa. Due gol subiti da clamorosi errori individuali in cui il metodo Zeman centra, francamente, ben poco.
E’ la capacità di non reagire e quella di subire a oltranza ciò che preoccupa, il fatto di aprire gli occhi quando la sveglia è già suonata, troppo tardi per reagire tanto che i romagnoli ci mettono un nulla a ribaltare la questione con Moncini che si inventa la rete della vita. Di male in peggio, dall’espulsione di Valzania al quarto gol in contropiede. Quindici sono i gol subiti dal Pescara nelle ultime quattro gare, tra campionato e Coppa Italia, ben 11 nelle ultime tre di Serie B da squadre posizionate peggio in classifica. Gli ultimi otto incontri sono stati un incubo continuo salvo qualche sporadico sorriso: un successo in 720′ giocati, cinque sconfitte e due pareggi casalinghi contro Palermo e Ternana. In questo momento non si può guardare la parte sinistra della classifica ma il fondo del barile che il Pescara sta provando a raschiare partita dopo partita. Un disco rotto e qualche cambiamento che appare inevitabile.
Fonte foto: Cesena Calcio
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