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Chieti, Conferenza sui 700 anni del “Crocifisso” di Giotto

da Redazione

Sarà tenuta dalla prof Ximena Vanarelli  sabato 27 maggio nell’Aula “A.Carpineto” del Liceo G.B.Vico 

CHIETI – Sabato, 27 maggio 2017, alle ore 18.00, nell’Aula “A.Carpineto” del  a Chieti,  la docente di Storia dell’Arte al Liceo Classico “C.Marchesi” di Padova, Ximena Vanarelli terrà una conferenza su Il “Crocifisso”, dipinto da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova, che ha compiuto 700 anni.

Ingresso libero.

La conversazione, sul tema: “I 700 anni del crocifisso di Giotto nella cappella degli Scrovegni di Padova”, di particolare interesse culturale ed artistico, è promossa dall’Associazione “Noi del G.B.Vico” presieduta daall’avv. Stefano Marchionno e si terrà nell’Aula “Alfredo Carpineto” del Liceo “G.B.Vico” di Corso Marrucino n. 137, a Chieti, messa a disposizione dalla dirigente scolastica prof. Paola Di Renzo.

Arricchiranno l’incontro con Ximena Vanarelli, già allieva del Liceo-Ginnasio “G.B.Vico” di Chieti, la proiezione di immagini del capolavoro di Giotto e le interpretazioni di Laudi Cortonesi a cura di Isabella De Massis, mezzosoprano del Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara.

La conferenza

La conferenza, articolata in momenti di analisi e approfondimenti storico-artistici sulla Cappella degli Scrovegni, riguarderà, in particolare, la presentazione del Crocifisso di Giotto all’interno della situazione culturale della Padova del Trecento.

Verranno illustrati tutti gli affreschi della Cappella degli Scrovegni presso la quale Giotto ha lavorato dal 1303 al 1305, che rappresentano le storie di Gioacchino e Anna e le storie della Vergine assieme alle storie del Nuovo Testamento.

Gli affreschi della Cappella degli Scrovegni sono l’opera capitale di Giotto, un testo fondamentale per capire la maturità dell’artista, la sua capacità di innovazione tecnica e stilistica.

In gran parte autografo, il ciclo presenta innovazioni inedite per la pittura medievale, come la rappresentazione dello spazio pittorico in rapporto alla figura umana e la descrizione dei sentimenti umani dei personaggi.

L’interpretazione di Laudi è affidata al mezzosoprano Isabella De Massis del Conservatorio “Luisa d’Annunzio” di Pescara, con brani dal “Laudario di Cortona” e dal Tommaso da Celano.

Saranno interpretate dal “Laudario di Cortona”: copiato fra gli anni 1270 e 1297: Laudar vollio per amore (n.36 – 90v-93); De la crudel morte de Cristo (n.23 – 53-55); Venite a laudare. Da Tommaso da Celano: (1200-1270): Dies irae.

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