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Chieti al Marrucino:“Intervista con Marinetti”

da Redazione

Oggi il penultimo appuntamento della stagione di Teatro Contemporaneo : Giovanni Antonucci svela virtù pubbliche e vizi privati dell’estensore del “Manifesto dell’arte futurista” con un’originale pièce in forma di intervista

CHIETI – Un appuntamento con la storia caratterizza il penultimo appuntamento  del cartellone della stagione di Teatro Contemporaneo del Marrucino di Chieti, messo a punto da Stefano Angelucci Marino: oggi,  23 marzo alle ore 21.00, sarà infatti di scena “Intervista con Marinetti”.
Giovanni Antonucci, giornalista e critico teatrale, da tempo realizza per Radio Rai una serie di «interviste impossibili» con i grandi del passato, facendo rivivere in un formato mass-mediatico sensibilità, storie e identità di alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia del nostro Paese e del mondo intero. Proprio da una di queste finzioni radiofoniche nasce “Intervista con Marinetti”, che ha per protagonista l’intellettuale che ad inizio Novecento diede un “manifesto” al nascente movimento futurista.
L’ambientazione della pièce-intervista è una rumorosa serata teatrale, nella quale Filippo Tommaso Marinetti viene pungolato dall’intervistatore sui temi che egli affrontò negli anni Dieci e che oggi sono ancora di grande attualità.
L’intervista face-to-face stuzzica l’intellettuale sugli argomenti più importanti della sua concezione filosofica ed artistica (la nuova percezione del tempo e dello spazio creata dalla civiltà tecnologica, il ruolo dell’immagine nella società del Novecento), ma anche su temi più frivoli e molto divertenti. Nella commedia si trovano anche un ritratto gustoso e ironico della cucina futurista e perfino della matematica futurista, ennesima invenzione di Marinetti.
La pièce vive sul contrasto, ora polemico, ora ironico, ora quasi surreale, fra un intervistatore scettico e talvolta anche aggressivo e un Marinetti che ribatte colpo su colpo, con la sua verve, la sua capacità affabulatoria, la consapevolezza di essere stato un profeta delle conquiste della civiltà post-tecnologica dei nostri giorni.

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