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Chieti, Colantonio replica sull’uso della pista alle società di atletica

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CHIETI – L’Assessore ai Lavori Pubblici, Mario Colantonio,in una nota replica alle accuse che provengono dal mondo sportivo teatino legato all’atletica nei confronti dell’Amministrazione comunale che secondo alcuni “nega l’uso della pista alle società di atletica”.Si legge nel suo comunicato:

Volevo rammentare a tutte le società sportive teatine che quando alla Città di Pescara per i Giochi del Mediterraneo 2009 pervenivano oltre 16 milioni di Euro di finanziamenti per attrezzature sportive, alla Città di Chieti perveniva il NULLA e qualcuno pensava a costruire ben altro e NESSUNO si è lamentato del totale abbandono delle strutture sportive.Questa Amministrazione, ad oggi ha investito circa 3,5 milioni di Euro sull’impiantistica sportiva e palestre, sia per adeguamenti alle norme di sicurezza, per adeguamenti sismici e per ammodernamenti, utilizzando un percorso finanziario legato all’utilizzo di fondi propri (derivanti da mutui) e di finanziamenti europei erogati dalla Regione Abruzzo.Nello specifico, dal 20 giugno 2010 ad oggi per la struttura denominata STADIO GUIDO ANGELINI sono stati investiti € 1.500.000,00 dei quali € 1.000.000,00 per POTERCI GIOCARE AL CALCIO:La formazione cittadina rischiava l’esclusione dal campionato per la totale mancanza di adeguamento delle strutture alle normative vigenti per la sicurezza, adeguamenti che sono stati obbligatori fino alla scorsa stagione calcistica.Solo € 500.000,00 Euro, che per qualcuno può sembrare poca cosa, sono stati utilizzati per il rifacimento TOTALE della pista di atletica, salto con l’asta, salto in lungo e triplo e lancio del peso, martello, ecc;. un finanziamento comunitario, richiesto ed ottenuto da questa Amministrazione, a cui è stato concesso proprio per la valenza dell’impianto sportivo cittadino e l’importanza dell’atletica leggera nello sviluppo della Società Civile.Un impianto di atletica che non aveva avuto NESSUN INTERVENTO DI MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA dall’epoca della sua realizzazione risalente alla fine degli anni 70.Mi rincresce sentire un “dirigente tecnico” che parla di lungaggini e negazioni.Dovrebbe ben sapere il “dirigente tecnico” che esistono strutture di “PASSATEMPO” nelle quali, dopo pranzo o di sera ,ci si vanno a fare le corsette con gli amici e dove si collocava la pista di atletica di Chieti prima dell’intervento e le strutture “DA COMPETIZIONE” a cui abbiamo voluto elevare la struttura di Chieti con i lavori eseguiti, proprio per garantire un futuro migliore a tutti gli atleti che svolgono attività specifica e che con gli anni possono diventare campioni di specialità dell’atletica leggera.Per questi motivi, in meno di 5 mesi sono stati eseguiti lavori necessari ed indispensabili per la struttura e restituiti con un grado di eccellenza qualitativa per esecuzione e materiale utilizzato.Tutto il lavoro ben fatto, sarebbe VANIFICATO senza l’omologazione C.O.N.I. della nuova struttura realizzata, fase che segue un rigido protocollo dalla nomina diretta del collaudatore da parte del C.O.N.I., ai prelievi della pavimentazione ed alle prove di laboratorio (eseguite giovedì 2 ottobre e venerdì 3 ottobre) ed alla visita di collaudo propriamente detta (eseguita martedì 7 e mercoledì 8 ottobre).Quindi, non saprei proprio a quale ritardo a quale negazione si riferisce il “dirigente tecnico” Nicola Piro, ritengo che come Settore Lavori Pubblici e come Amministrazione Comunale, sia stato fatto tutto nel rispetto delle regole e soprattutto per garantire un futuro migliore all’Atletica della Città di Chieti dimenticata per decenni dalla politica amministrativa cittadina.Dato che nella sua protesta e lamentela cita altre società storiche dell’atletica teatina, vorrei sapere, questa volta da cittadino e non da Assessore, se le stesse Società, si sono riunite in questi mesi per darsi UNA REGOLA CIVILE nell’utilizzo futuro delle nuove strutture di atletica presenti nello stadio e quindi prospettare al Comune una soluzione che vada a bene a tutti.In assenza di REGOLE CERTE si procederà ,come sempre, nel libero arbitrio e purtroppo le strutture deperiranno inesorabilmente.»

 

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