Chiesti dettagli alla Regione sui fondi utili per sistemare la sede alternativa alle classi delle aule sgombrate per dissesto idrogeologico
CHIETI – Dopo il via libera del Consiglio regionale alla concessione di fondi finalizzati all’adeguamento della sede alternativa alle classi delle scuole Vicentini-Modesto Della Porta e Corradi del Comprensivo 2, gli uffici comunali scriveranno alla Regione per avere contezza dei tempi e dei modi di erogazione delle risorse previste nel bilancio regionale.
“Gli uffici del settore Lavori pubblici sono pronti a far partire l’iter procedurale per la sistemazione della ex sede delle Orsoline dove le 11 classi sgomberate dalle scuole Vicentini- Della Porta andranno, aspettiamo solo di conoscere tempi e modi di erogazione delle risorse regionali che ci consentiranno di operare e lo faremo formalmente dialogando con gli uffici regionali di competenza – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore all’Istruzione Teresa Giammarino – Aspettiamo di avere il provvedimento che contiene le risorse, per poter impegnare gli importi negli interventi necessari ad adeguare la sede principale prescelta quale alternativa per ospitare tutte le classi e quelle temporanee dove i ragazzi andranno da settembre e finché questa non sarà pronta. Nel frattempo, facendo seguito alle riunioni tecniche effettuate con le dirigenti scolastiche e l’Ufficio scolastico provinciale, abbiamo predisposto un’ordinanza che stabilisce dove i ragazzi rientreranno alla riapertura della scuola. La ripartizione prevede l’accoglienza nella scuola dell’infanzia di via Masci di 25 alunni della Scuola dell’Infanzia di via Arenazze suddivisi in due sezioni; nella scuola primaria di via per Francavilla di circa 70 alunni della Corradi suddivisi in 6 classi; nei plessi Sant’Andrea, Chiarini e Cesari di circa 240 alunni della scuola di primo grado, Vicentini-Della Porta, suddivisi in 11 classi, come detto in attesa del trasferimento nei locali dell’Istituto beata Vergine del Carmine di via Ravizza, non appena saranno pronti allo scopo”.