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Chieti, conferenza sulla sanità per parlare di tempi per Tac e acceleratore

da Redazione

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CHIETI – Lettera dell’Amministrazione comunale scrive alla Direzione generale della Asl di Chieti, per avere notizie sull’iter relativo all’acquisto dell’acceleratore lineare e della Pet Tac fissa da destinare al percorso oncologico dell’ospedale Ss. Annunziata. Una missiva illustrata stamane nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il sindaco Diego Ferrara, l’assessore alla Sanità Giancarlo Cascini, la presidente della commissione Sanità Gabriella Ianiro, Federico Gallucci e Patrizia Bonora, come voce delle associazioni di malati e famigliari di malati che hanno anch’esse firmato la lettera, si tratta di: La gente d’Abruzzo. G.A.I.A., Lory a colori, ISA, Il popolo di Chieti, Azione Parkinson Abruzzo Odv, Amici per la vita.

“Nella lettera chiediamo risposte più circostanziate su tempi e procedure per l’acquisizione di questi importanti strumenti di diagnostica e trattamento di delicatissime patologie – così il sindaco Diego Ferrara – Sappiamo che i finanziamenti per procedere sono stati acquisiti dalla Regione Abruzzo e vorremmo che si velocizzasse l’iter dell’acquisto, per impedire ai nostri pazienti fragili di andare in altri ospedali. Sappiamo anche che la Asl sta approntando la dislocazione dei reparti di Dermatologia e Odontostomatologia, che in quanto reparti universitari dovrebbero invece restare in città, si tratta di Ortona e Lanciano, ma ciò purtroppo non sta accadendo, con grande disagio per gli utenti. Infatti la chirurgia di Dermatologia ha centinaia di appuntamenti di persone già in lista di attesa per melanomi, epiteliomi, patologie che non possono aspettare. Così come deve restare a Chieti l’odontostomatologia, oggi temporaneamente ospitata dall’Università, ma che qui storicamente cura anche i pazienti disabili, perché questi non siano costretti ad andare in altri ospedali. Chiaro che i ritardi sulla strumentazione e queste dislocazioni danno il sospetto di una spoliazione progressiva del nostro ospedale, ma senza avere retropensieri, voglio confidare nella buona fede della dirigenza Asl, affinché porti certezze per il territorio teatino e perché la situazione venga chiarita e risolta al più presto”.

“Anomalo che un’Amministrazione comunale debba intervenire – aggiunge l’assessore alla Sanità Giancarlo Cascini – La Asl è un’azienda che deve produrre servizi, ci sembra strano che si comporti come il titolare di una squadra di calcio che resta in serie B per non pagare l’iscrizione alla A. Per restare in metafora: noi abbiamo operatori di serie A, ma abbiamo eccellenze in chirurgia che non possono operare e altre in campo medico che lo fanno fra difficoltà continue. Per questo è indispensabile che la Asl faccia chiarezza, la nostra intenzione non è arrivare a uno scontro, chiediamo che vengano risolti dei problemi importanti, tenendo conto delle prime esigenze dei cittadini. L’acceleratore attiene a un servizio di oncologia di cui a Chieti abbiamo un’ottima filiera: c’è un progetto esecutivo per l’acquisto, abbiamo i soldi e gli operatori per recuperare gli investimenti facendolo lavorare a regime, bisogna solo mettere mano alle pratiche.

Sono iter precedenti all’emergenza covid ed è necessario agire perché quando il virus sparirà, resteranno tutte le altre patologie da affrontare, al meglio e in tempi stretti – aggiunge la presidente della Commissione Sanità Gabriella Ianiro – perché anche a causa del Covid la malattia sta aumentando. La radioterapia è specifica del trattamento oncologico, ma la Pet ha impieghi ulteriori, per l’Alzheimer, per la diagnostica pediatrica e altre patologie, una soluzione va trovata”.

“Se la pubblica amministrazione ha la possibilità di potenziare delle eccellenze che ha sul territorio, perché dobbiamo curarci o curare i nostri cari altrove? – così Federico Gallucci dell’associazione La Gente d’Abruzzo – Abbiamo chiesto un incontro al Direttore generale, con il quale intendiamo iniziare una interlocuzione costruttiva per capire a che punto è l’iter per l’acceleratore lineare. La tac a servizio dei laser è obsoleta, comprarne una di ultima generazione costa sui 400.000 euro, si tratta di una minima spesa rispetto a quanto si spende impiegando male le risorse, senza ottimizzare la nostra radioterapia. Cosa possibile, invece, se si vince la burocrazia, perché sappiamo che ci sono oltre 2 milioni di euro che dal Governo sono stati inviati da tempo alla Regione e alla Asl di Chieti allo scopo, grazie a un’istanza dell’onorevole Amato, ma mentre altre regioni hanno ottemperato, speso e messo in funzione i macchinari, potenziando i loro reparti, questo non è successo in Abruzzo, a Chieti. Per questo, se non avremo risposte, chiederemo anche al Prefetto di essere ricevuti e andremo oltre, anche in Procura perché i malati non possono aspettare”.

“Siamo nei reparti come volontari, oltre che come associazioni che danno voce ai malati – così Patrizia Bonora, associazione GAIA – Potenziando il reparto, si potrebbe anche potenziare il numero di utenti, ad esempio con una Pet non mobile, ma fissa e in reparto, si potrebbe arrivare a 5 giorni di operatività contro i 2 di oggi, il costo sarebbe così ammortizzato in breve. Il trasferimento altrove oltre a creare disagi ai malati e alle famiglie, impoverisce il nosocomio, inspiegabilmente”.

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