CHIETI- Il Vice Sindaco di Chieti , Bruno Di Paolo, ha precisato in una nota il suo pensiero in merito alla efficienza e alla professionalità di dirigenti e dipendenti del Comune e contestualmente ha replicato alle affermazioni del consigliere Luigi Febo, capolista di “Chieti per Chieti”. Si legge nella nota di Di Paolo:
anche se manca ancora molto al Carnevale siamo lieti di sapere che Luigi Febo ha già deciso quale abito indossare: quello di Robin Hood. Solo in questo modo si possono interpretare le numerosissime comparsate mediatiche che l’ex Assessore ai Lavori Pubblici fa con regolarità dissertando su ogni argomento dello scibile umano ed offrendo, a destra e manca, il suo salvifico aiuto.Purtroppo, come quasi sempre gli capita, nell’impeto di farsi vedere solerte soccorritore di questo o di quello dimentica le frecce a casa o, come nello specifico, non legge bene le carte interpretando la lingua italiana in maniera del tutto personale.
Per facilitare la comprensione del mio dire, ribadisco che come Amministratore del Comune di Chieti pretendo la massima efficienza e professionalità da parte di chi, a livello apicale ed a diverso titolo, è preposto ad assicurare la perfetta funzionalità dell’Ente o delle aziende partecipate.Una pretesa, la mia, che è condivisa ed urlata a gran voce da tutti i cittadini e di cui forse solo Luigi Febo non riceve l’eco.Non ho preteso la luna e non ho offeso nessuno né tantomeno ho accusato i dipendenti del Comune o della Teateservizi.Al contrario ho solo segnalato che è doveroso finirla con ritardi e inefficienze causate da ritardi burocratici imputabili principalmente alla difficoltà di comunicazione tra Settori di vari enti.Questo non significa, come dice Febo, che è mia intenzione chiudere la Teateservizi, che ritengo, al contrario, vada potenziata, ma si tratta solo di un doverose richiamo a chi opera nella Pubblica Amministrazione e deve rispondere ai cittadini.Ricordo a Febo che i cittadini si sono ormai stufati di persone come lui che fanno solo chiacchiere, demagogia e populismo di bassa lega solo per una fugace apparizione sui quotidiani.