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Chieti, Di Primio e De Matteo : riflessioni in occasione della ricorrenza dell’8 marzo

da Redazione

CHIETI – Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, e l’Assessore Alle Pari Opportunità, Emilia De Matteo, in occasione della ricorrenza dell’8 marzo, hanno emesso la seguente nota congiunta:

Desidero cogliere l’occasione della ricorrenza dell’8 marzo – ha dichiarato il Sindaco – come momento di riflessione sulla condizione femminile e sul ruolo che la donna oggi ricopre.Sono convinto che la collettività abbia tratto enorme beneficio ed equilibrio dalla presenza di una donna più impegnata nella società ma è altrettanto vero che, oggi, le donne cumulano sulle proprie spalle il ruolo di madri, di mogli, nonché l’onere di essere “competitor” con gli uomini nel mondo del lavoro in una società ancora maschilista.Vanno, dunque, create le condizioni affinché ogni donna possa essere messa in grado di esprimere le proprie potenzialità.

In tal senso, ritengo si debba agire in due direzioni: garantire maggiori servizi, la cui carenza rappresenta un ostacolo all’occupazione femminile, e un’organizzazione dei tempi di lavoro basata su una flessibilità degli orari che consenta alle donne di poter dedicare più tempo alla famiglia e non già per creare quelle riserve indiane che una società ipocrita di tanti in tanti si inventa.Per questo è necessaria una evoluzione culturale che parta dalla consapevolezza della diversità e che abbatta gli ostacoli alla normale trasformazione della società.

La ricorrenza dell’8 marzo deve essere, forse più che in passato – ha dichiarato l’Assessore De Matteo – una giornata di profonda riflessione per tutte le donne, un nuovo punto di partenza per il raggiungimento delle pari opportunità.Nell’arco di un secolo tanti passi avanti sono stati fatti e conquiste importanti ottenute, ma ancora tanto rimane da realizzare.Un breve excursus storico ci ricorda che solo nel 1919 le donne entrano nella Pubblica Amministrazione; nel 1946 le donne acquisiscono il diritto al voto ma bisognerà attendere il 1976 per avere la prima donna Ministro e il 1979 per avere il primo Presidente della Camera dei deputati donnaAncora oggi nei Cda, su 1745 componenti, solo 284 sono donne.Nel 1999 viene ammessa la prima donna nelle Forze Armate. Infine, solo nel 2006 si raggiunge il 10% di componente femminile in Parlamento.Dal punto di vista della formazione, le donne possiedono titoli di studio elevati ma percepiscono stipendi più bassi rispetto agli uomini e la loro presenza è ancora molto ridotta nei posti apicaliRispetto ad altri paesi dell’Europa, vi è in Italia un alto numero di donne costrette a lasciare il lavoro dopo la nascita del primo figlio a causa della carenza di aiuti da parte delle Istituzioni.L’ uguaglianza fra donne e uomini, in quanto pilastro delle società democratiche, è elemento portante per il raggiungimento di uno sviluppo armonioso e per una progressiva riduzione delle disparità esistenti in ogni settore sociale.Il superamento delle ineguaglianze di genere nell’accesso al sapere e al mercato del lavoro è, infatti, una delle premesse fondamentali per la realizzazione delle politiche di coesione economica e sociale.L’uguaglianza e la pari dignità sono principi di legge naturali prima ancora che giuridici.Dopo le fasi e le azioni di affermazione dei diritti è arrivato il momento di fare gruppo per comprendere insieme la nuova realtà sociale e sviluppare azioni che continuino il solco dell’affermazione di idee e sentimenti costruttivi.Le istituzioni, le associazioni, tutti devono, con responsabilità, comprendere che bisogna lavorare con partecipazione e collaborazione.In tale ottica, l’Amministrazione del Sindaco Di Primio vuole con forza affrontare le tematiche riguardanti la parità di genere istituendo l’Ufficio delle Pari OpportunitàDesidero sottolineare, inoltre, l’adesione alla Carta Europea per l’uguaglianza e le parità delle donne e degli uomini nella vita locale approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale.La Carta punta ad incoraggiare gli Enti territoriali, quali organi di governo più vicini ai cittadini, ad utilizzare appieno i loro poteri ed i loro partenariati a favore della parità delle donne e degli uomini nella vita politica, sociale, economica e culturale e a ideare piani d’azione inerenti le loro competenze e servizi, nell’ottica di promuovere le pari opportunità in tutti gli ambiti, di contrastare gli stereotipi e combattere le discriminazioni ed i pregiudizi collegati.Dopo l’approvazione, il passaggio successivo riguarderà la redazione di un piano d’azione per la parità che fissi le priorità necessarie alla sua realizzazione con l’impegno da parte degli Enti firmatari a collaborare con le Istituzioni ed Organizzazioni del territorio per promuovere azioni congiunte finalizzate all’istaurarsi di una vera uguaglianza.La sottoscrizione della Carta Europea rappresenta un primo passo per promuovere e favorire lo scambio di nuove pratiche e valutare insieme i risultati.Al fine di favorire, infine, la nascita di un gruppo di lavoro nel quale le donne possano riflettere ed analizzare la Città, il Comune intende dar vita al Progetto “Chieti Più al Femminile”, la cui prima riunione avverrà il prossimo 14 marzo 2012, alle ore 17.30 nella sede dell’8º Settore, un luogo più che una istituzione, al cui interno possano incontrarsi le sensibilità e i punti di vista delle donne impegnate nei diversi ambiti produttivi, associativi e istituzionali.Un incontro di molte, non una Commissione di poche, uno strumento non una stanza, un modo per confrontarsi e coprogettare, un’occasione per elaborare proposte.Il senso di appartenenza a un gruppo diventa elemento per costruire un futuro positivo e far si che le donne possano offrire con serenità d’animo sostegno alla famiglia e nel contempo esprimersi nella professione.Tanto resta da fare, ma molto dipenderà dalla nostra volontà, dalla nostra capacità di non farci vincere dalla rassegnazione e nel riuscire a coinvolgere individualità, Associazioni, rappresentanti istituzionali verso un unico grande obiettivo di libertà e democrazia.

 

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