CHIETI – Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, questa mattina, con la prof.ssa Anna Vaccarella rappresentante dell’Associazione “Camminando Insieme”, il prof. Francesco Stoppa direttore del CATA dell’Università d’Annunzio, la dirigente dell’Istituto Comprensivo 2 Giovanna Santilli, la prof.ssa Natascia Surricchio dell’Istituto Scolastico Superiore “U. Pomilio”, Anna La Rovere, referente del laboratorio tradizionale dell’Associazione “Camminando Insieme”, Elvezio Di Felice, presidente dell’Associazione “Lu Ramajette”, rappresentanti dell’Associazione Fontevecchia di Spoltore e alcuni studenti dell’Istituto Scolastico Superiore “U. Pomilio”, ha presentato la sesta edizione de “Il Carnevale Tradizionale Abruzzese” che si svolgerà nel centro storico di Chieti il prossimo 17 febbraio.
Il Corteo, con abiti tradizionali e ornamenti spettacolari – cappello a punta coperto di pon pon e nastri, campanacci, bastone fiorito – giunto alla sua sesta edizione, partirà alle ore 16.00 da via Arniense/Scuola Primaria Comprensivo 2 e sarà composto da quattro Carri simbolici adornati, con sopra il Fantoccio di Re Carnevale, suonatori di D’botte, 100 Pulcinella e coppie. Proseguirà verso Corso Marrucino e Largo Martiri della Libertà dove si eseguiranno canti e balli tradizionali e dove si svolgerà la Pantomima del Processo, della Condanna, del Funerale nonché del Falò di re Carnevale. Il Fantoccio bruciato alla fine è legato ai riti di purificazione, fecondazione e risveglio della primavera.
«Il Carnevale tradizionale abruzzese affonda le sue origini nell’Abruzzo interno, montano e solo dopo gli anni 90 ha cominciato a conoscere un processo di riscoperta grazie al contributo di diverse associazioni e di quello mio personale – ha dichiarato il prof. Stoppa –. È una grande festa che inaugura un ciclo di propiziazione e consacra, senza dubbio, il ritorno della primavera processando e bruciando l’anno vecchio. Il Carnevale ha il potere di scacciare il male, il freddo e il buio e ridare ordine al procedere delle cose. Nel Carnevale c’è tutto: il passaggio dal buio alla luce, il caos da cui nasce l’ordine, il rovesciamento, il maschio che diventa femmina, l’animale che diventa vegetale, ma anche il sacrificio e lo scacciare il male con suoni e rumori. I simboli osceni che compaiono sono in realtà simboli di fecondazione ed auspicano la riproduzione degli animali.Il Carnevale abruzzese è una festa pre-cristiana ma così come ci è giunto oggi mostra strabilianti somiglianze con carnevali di paesi lontani o più semplicemente vicini come quelli del nord della Spagna (Paesi Baschi). È una festa di grande complessità, di grande valore storico, una eredità ingiustamente sminuita a favore di modelli carnevaleschi consumistici, privi di contenuto. A noi sta il compito di salvaguardare questa tradizione che rientra di diritto nel nostro grande patrimonio immateriale».
Al Carnevale tradizionale abruzzese di Chieti prenderanno parte le Associazioni “Camminando insieme”, “Lu Ramajette”, “Vacri senza porte”, “Fontevecchia” e il Gruppo Esperia di Tocco da Casauria.
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