L’esposto riguarda una transazione ritenuta non dovuta del Comune all’Ati
CHIETI – Il Movimento 5 Stelle di Chieti ha depositato nei giorni scorsi presso la Procura della Repubblica di Chieti e la Procura della Corte dei Conti de L’Aquila un dettagliato esposto con il quale si chiede di fare luce sulla transazione conclusa tra il Comune di Chieti e l’Ati Cns/Formula Ambiente (già partecipata da Mantini a cui spetta una parte delle somme), soggetto gestore della nettezza urbana a Chieti, e ratificata con Delibera di Giunta Municipale numero 1996 del 5/11/2014.
Al di fuori delle competenze dovute da contratto, il Comune di Chieti ha riconosciuto somme extra contratto per un totale di 2.469.782,17 euro. All’Ati che gestisce i rifiuti, il Comune di Chieti ha riconosciuto centinaia di migliaia di euro essendosi fatta carico di oneri non previsti contrattualmente, conseguenti all’inesatto conferimento dei rifiuti differenziati da parte dell’utenza teatina. L’Ati avrebbe perso le premialità previste per il conferimento al Conai del materiale riciclato, si sarebbe fatta carico dello smaltimento del sovvallo conseguente alla cattiva separazione dei rifiuti e dei maggiori costi per lo smaltimento dell’organico e, infine, avrebbe fornito i propri servizi in favore di utenze non ricomprese nel bando di gara. Tutto ciò per gli anni 2011 e 2012.
Gli esponenti del Movimento 5 Stelle ritengono, tuttavia, che nessuna delle somme riconosciute all’Ati – di cui i cittadini contribuenti teatini debbano farsi carico – siano dovute.
Il Movimento 5 Stelle chiede perentoriamente al sindaco di Chieti di sospendere il pagamento delle somme portate in transazione onde poter far luce su di essa ed evitare un salasso ingiustificato a carico dei cittadini Chieti.
“Riteniamo che questa transazione sia poco chiara, che vada a gravare sulle tasche dei cittadini e che sia dovuta alle inefficienze – ha sottolineato il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Ottavio Argenio – questa somma non ci risulta ancora pagata all’Ati, la Commissione Paritetica avrebbe esaminato la richiesta dell’Ati e l’avrebbe giudicata legittima, queste somme che sono state inserite non ci risultano dovute all’Ati. La somma era a forfait, quindi non ci dovrebbero essere queste somme aggiuntive. Secondo noi andrebbe chiarita anche la situazione delle utenze fantasma. Secondo noi è legato alle modalità del conferimento dei rifiuti, i rifiuti conferiti male non si dovevano ritirare fino a quando non venivano conferiti nella maniera corretta, invece sono stati ritirati ugualmente e sono state fatte pagare ai cittadini delle somme aggiuntive. Inizialmente c’è stato il rifiuto del dirigente del Settore La Rovere, poi ha stranamente cambiato il suo giudizio e c’è stata l’approvazione, noi vogliamo sapere il perché”.
“Ci sono dei cittadini che giustamente hanno l’interesse di sapere come vengono spesi i soldi dei contribuenti – ha proseguito la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi – di queste irregolarità se ne sono accorti i cittadini così come ce ne siamo accorti noi. Ci chiediamo come mai non se ne sia accorta l’opposizione, dove sono i consiglieri?”.