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Il Coronavirus ferma la Processione di Chieti non il Miserere di Selecchy

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Per la prima volta da quando nacque la Processione del Cristo morto non si terrà. L’iniziativa per trasmettere il suggestivo brano

CHIETI  – Niente processione del Venerdì Santo a Chieti, per la prima volta dopo trecentosettant’anni. “Il Miserere di Selecchy risuonerà per le vie della città se i cittadini aderiranno all’iniziativa lanciata dall’Arciconfraternita del Sacro Monte dei morti”, ha dichiarato Loris Medoro, Direttore dal 2004 del coro che segue la Processione e che attualmente è composto da 200 cantori e accompagnato da 120 strumenti.

Come riporta l’Ansa, l’idea è quella di far trasmettere dai balconi dei palazzi di Chieti il suggestivo brano in due orari precisi: alle 12.00 in punto e subito dopo la benedizione che verrà impartita in serata dell’arcivescovo Bruno Forte trasmessa su Rete 8 dalle 18.00. Al termine della Passione, che si svolgerà presso il Seminario Regionale di Chieti a porte chiuse, simbolicamente ripercorrerà un tratto del tragitto storico della Processione e impartirà la Benedizione da piazza San Giustino dove giungerà attraversando da solo Corso Marrucino.

Vediamo la storia della Processione, che é considertata tra le più antiche d’Italia. Vi proporremo il video della processione dello scorso anno, facendovi rivivere emozioni, che oggi purtroppo, resteranno sopite.

L’origine della Processione  risalirebbe all’842 d.C., anno in cui si concluse ufficialmente la ricostruzione della prima cattedrale (attualmente la vecchia cattedrale costituisce la cripta della nuova), che era stata distrutta nell’801 da re Pipino. Con la ricostruzione della cattedrale nacque la processione del Venerdì santo.

La processione ha inizio la sera del Venerdì santo, all’imbrunire, per le vie e le strade di Chieti illuminate dai ceri portati dai numerosi fedeli, ha inizio la Processione, in cui vengono portati i simboli della Passione, delle statue lignee realizzate nel 1855, il gallo, l’Angelo, la scala, le tenaglie, le lance, la borsa e la Croce appena sbozzata. I fedeli portano inoltre una morte lignea, uno stendardo nero e il catafalco del Cristo Morto. I membri delle diverse Confraternite indossano gli abiti dei propri sodalizi e avanzano incappucciati, mentre dalle finestre pendono coperte di seta. Il corteo è accompagnato dall’intonazione del Miserere, canto solenne composto dal maestro teatino Selecchy, tra il XVIII e il XIX secolo.

Una delle tradizioni della processione di Chieti è che questa si debba sempre svolgere, anche in condizioni atmosferiche pessime o durante accadimenti rilevanti, come avvenne durante la seconda guerra mondiale: nel 1944 infatti, nonostante fosse stato emanato il divieto di effettuare la processione, questa si svolse ugualmente, sebbene in versione ridotta. Quest’anno per la prima volta, pertanto, non verrà rispettata la tradizione.

Pubblicato da
Marina Denegri

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