L’omaggio da parte del gruppo Echi di Luce al sacerdote stroncato da un male incurabile
CHIETI – Presso Le Crocelle a Chieti si è svolta la presentazione del nuovo album degli Echi di Luce dedicato al compianto don Danilo Belotti e intitolato “Come fiamma viva”.
Alla presentazione, condotta dalla giornalista Gigliola Edmondo, c’era anche l’arcivescovo della Diocesi di Chieti-Vasto, Bruno Forte.
“Il gruppo si chiama Echi di Luce – ha ricordato l’arcivescovo della Diocesi Chieti-Vasto, Bruno Forte – nella Bibbia la luce è una categoria fondamentale, nella concezione ebraica quando Dio creò l’uomo lo fece di luce perché la luce è quella che fa risplendere nel mondo del creato la bellezza del creatore, se non ci fosse la luce non vedremmo nulla, ecco perché la luce è così importante, anche Gerusalemme nella concezione biblica è tempio di luce.
L’uomo dopo un peccato non è scoperto, ma è coperto, non c’è più quella luce, quello splendore, quella bellezza luminosa che caratterizzava l’immagine di Dio. Gesù appare al mondo come colui che riporta la luce dell’origine. Questo è un tempo al quale ci possiamo avvicinare soltanto con dolore e tremore perché la storia con il peccato è oscurata di luce, la luce originale, ecco perché parliamo di echi di luce cioè un richiamo, un rimando, un’invocazione, non è un possesso.
Tutto questo ha a che fare con don Danilo per come lo abbiamo conosciuto, don Danilo è stato un testimone di luce, un giovane appassionato di Dio, che ha scelto di seguire il Signore in un cammino di fede, è diventato sacerdote non giovanissimo ma neanche anziano, poi da sacerdote ha testimoniato la bellezza di Dio.
Io penso che la luce di don Danilo fosse soprattutto questa: la gioia di mantenere Gesù. Non dimenticherò mai l’ultima volta che ci siamo salutati quando era in ospedale, il giorno prima che morisse, gli ho dato un bacio sulla fronte e lui disse che mi sentiva come un padre-pastore nei suoi confronti”.
Il gruppo musicale Echi di Luce è composto da Riccardo Marinucci, voce e chitarra, con un’esperienza di 7 anni in parrocchia nelle animazioni liturgiche, laureato in Ingegneria delle costruzioni, così come Eugenia Alessia Casamassima, voce e percussioni, che studia canto con il tenore Piero Mazzocchetti. Camilla Marinucci, suona le tastiere ed è studentessa del Liceo Scientifico “Filippo Masci” di Chieti.
Quando l’ha vista la prima volta monsignor Forte l’ha chiamata “raggio di luce”.
Un trio con influenze sonore e testi tratti dai passi evangelici nato a Torrevecchia Teatina, dal compianto don Danilo Belotti, amatissimo sacerdote stroncato da un male incurabile a soli 48 anni.
Indimenticabile ed indimenticato parroco prima della parrocchia di San Rocco di Torrevecchia e poi a Caramanico Terme e Sant’Eufemia a Maiella.
E’ possibile ascoltare la sua voce in 2 delle 8 tracce del Cd.
Il trio anima le adorazioni eucaristiche organizzate in numerose chiese abruzzesi dal gruppo di preghiera Apostoli della Croce.
Nell’aprile 2015 don Danilo concretizzò, con la definizione Apostoli della Croce, il movimento di preghiera che si riuniva il giovedì di adorazione nei suoi luoghi d’incontro dapprima a Torrevecchia, poi al Tricalle a Chieti infine a Caramanico.
Adesso, dopo la sua morte, di nuovo a Tricalle da don Michele suo amico e in via straordinaria, in altre parrocchie a lui legate.
Il movimento è coordinato da Nando Marinucci, architetto noto sia per la sua attività professionale che politica.
“Abbiamo un ricordo ancora vivo di don Danilo Belotti – hanno detto gli Echi di Luce – da quest’anno abbiamo deciso di impegnarci al massimo appunto per far si che questa splendida persona che ha segnato le nostre vite viva ancora oggi in tutti noi.
Questo album come fiamma viva vuole ricordare appunto il sentimento, la passione e la perseveranza nel volerlo ricordare attraverso la sua vita, una vita di preghiera, di vicinanza a Dio, in questo facciamo quello che possiamo attraverso la nostra musica.
Sicuramente ha lasciato un grande vuoto, eravamo molto legati come lo erano in tanti, catalizzava quella che era l’attenzione delle persone per la sua fede, la sua perseveranza in quello che faceva.
Lui amava far il prete, amava il suo popolo federe ed amava Dio soprattutto.
L’album si compone di otto tracce, sono tracce che raccolgono ispirazione dalla Bibbia, dal Vangelo, dai Salmi e anche da preghiere e da meditazioni personali.
È un album che è trasversali perché cerca di raccogliere vari stili che abbiamo incontrato nel nostro percorso di fede e cerca di avvicinarsi il più possibile alle persone in maniera tale che possa essere d’ausilio.
Quindi la spiritualità, la quotidianità, ma soprattutto il voler esprimere ciò che sentiamo perché la preghiera ci piace farla cantata cercando di farla meglio e di farla per tutti. cerchiamo di cantare insieme agli altri e di trasmettere la nostra fede”.