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Chieti, il Murale di Milwaukee di Keith Haring

da Donatella Di Biase

La mostra di una  delle più significative tra le opere pubbliche di Keith Haring è ospitata dal Museo Archeologico “La Civitella” dal 30 luglio 2011 al 19 febbraio 2012

CHIETI – Il Museo Archeologico “La Civitella” di Chieti ospita dal 30 luglio 2011 al 19 febbraio 2012  il Murale di Milwaukee , una delle più significative tra le opere pubbliche di Keith Haring , uno degli artisti americani più importanti del ‘900 . L’esposizione è promossa dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, dalla Regione Abruzzo e dal Comune di Chieti, organizzata da Alef – cultural project management di Milano, in collaborazione con il Patrick and Beatrice Haggerty Museum of Art, Marquette University, Milwaukee, WI.

L’opera,  di rilievo internazionale  , è costituita  da 24 pannelli in legno,  misura trenta metri di lunghezza per due metri e mezzo di altezza e  fu realizzata dall’artista americano nel 1983, in occasione dell’apertura del Museo Haggerty di Milwaukee.

Entrambe le pareti sono dipinte. Sulla prima è raffigurata una sequenza ininterrotta di bambini a quattro zampe, in alto, e di cani che abbaiano (barking dogs), in basso.

L’altra è più complessa e presenta una maggiore varietà di immagini. Il tema dominante sono le figure danzanti ispirate ai ballerini di breakdance. A queste si affiancano altre icone della sua arte: il televisore con le ali, il cane, l’uomo con la testa di serpente. Il centro del murale è occupato da un ballerino che al posto della testa ha un televisore con il numero 83 disegnato sul monitor.

Questo lato termina a destra con un’altra delle immagini simbolo di Haring: la faccia con tre occhi che fa la linguaccia. Il percorso espositivo è arricchito da fotografie e da un video che documentano le fasi della realizzazione e dai disegni fatti da Haring per l’occasione.

Keith Haring, uno dei maggiori esponenti della corrente neo-pop, è stato tra gli artisti più rappresentativi della sua generazione.Figlio della cultura di strada, parto felice della cosiddetta street art newyorkese, prima della sua consacrazione all’interno del mondo “ufficiale” dell’arte è stato inizialmente un emarginato. Nel 1978 entra alla School of Visual Arts di New York, diventando noto nei primi anni ’80 con i murales realizzati nelle metropolitane e, più tardi, con i lavori esposti qua e là, fra Club di vario genere e “vernissage” più o meno improvvisati.

Le novità proposte dall’artista americano sono esplosive e non mancano di attirare l’attenzione degli intenditori più smaliziati. Keith Haring trasmette e inventa un nuovo linguaggio urbano, costituito da sagome quasi infantili o primitive, caratterizzate da un continuo segno nero che si rifà palesemente al fumetto.
Keith Haring è morto il 16 febbraio 1990, all’età di 32 anni.

L’Assessore alla Promozione Turistica, Marco Russo , in merito all’importante evento culturale , ha detto:

una mostra di notevole impatto mediatico e culturale che pone, senza alcun dubbio, la nostra Chieti fra le mete internazionali d’arte, a riprova che l’ impegno dell’ Amministrazione del Sindaco Di Primio prosegue nel suo mandato programmando eventi e manifestazioni di grande rilevanza, capaci di valorizzare, finalmente, il cospicuo patrimonio culturale della Città.
Mi auguro  di poter sempre più proficuamente collaborare con la Soprintendenza dei Beni Culturali di Chieti nell’ottica di una sinergia culturale volta al reale rilancio della nostra città e, allo stesso tempo, lavorare con tutti gli altri soggetti portatori di interessi, in particolar modo la Camera di Commercio di Chieti che più volte ha espresso la volontà di collaborare, anche finanziariamente, alla progettazione e alla copromozione turistica di Chieti nell’ottica di una vera pianificazione culturale di qualità.

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