Chieti in Jazz 2012: il bilancio

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Chiusa l’ottava edizione della manifestazione caratterizzata da seminari e concerti di musica afroamericana .Il bilancio di Stefano Zenni: “Un imprescindibile appuntamento culturale nel panorama della musica in Italia”

CHIETI – Al termine di due sessioni dense e ricche di attività rivolte agli studenti e aperte al pubblico, l’ottava edizione di Chieti in Jazz si è chiusa, domenica 21 ottobre 2012, con il tradizionale concerto di fine corso in cui il SIdMA Jazz Combo e la SIdMA Jazz Orchestra alle prese con l’esecuzione dei brani arrangiati e composti dagli iscritti ai corsi di Arrangiamento e Composizione.

“Chieti in Jazz 2012 si è chiusa con un completo successo, nota Stefano Zenni, presidente della SIdMA e direttore artistico della manifestazione.

Giunto all’ottava edizione, il seminario sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, è ormai una realtà consolidata e attira studenti da tutta Italia. I giovani compositori che lo hanno frequentato hanno studiato i fondamenti della scrittura jazz o si sono avviati ad una brillante carriera professionale, forti di una formazione pratica, concreta, appresa in seminari che li mettono a confronto con una vera orchestra. Gli studenti di Musicologia e Giornalismo apprendono le tecniche di ricerca musicologica del jazz e si esercitano concretamente in esperienze giornalistiche che li avviano alla pratica professionale nella migliori riviste del settore”.

Oltre alle attività didattiche, Chieti in Jazz si propone anche al pubblico e dialoga con il territorio con i concerti e le iniziative rivolti anche al suo esterno. “Un piccolo ma agguerrito festival del jazz, prosegue Zenni. Quest’anno, oltre al tradizionale concerto di fine corso, abbiamo arricchito il programma con la prima assoluta di The Warrior from Capestrano, un’opera di Bruno Tommaso, uno dei grandi protagonisti del jazz italiano e storico docente del seminario, e con la proiezione del raro e importante film Io sono Tony Scott, diretto da Franco Maresco”.

Uno dei punti cardine della manifestazione resta, come si diceva in precedenza, il concerto conclusivo dove i diversi fili del seminario si uniscono. Un concerto vario – sia per le differenze stilistiche dei compositori che per le due formazioni presenti sul palco – capace di mettere in risalto il lavoro fatto a livello didattico, ma anche di portare immediatamente a confronto la scrittura dei vari compositori con l’ascolto del pubblico e con il lavoro degli esecutori. Il concerto finale rappresenta una delle singolarità a livello nazionale di Chieti in Jazz. La possibilità per i partecipanti al corso di composizione – e, in alcuni casi, si tratta di musicisti con una propria carriera musicale già avviata – di avere un confronto diretto e fattivo con le necessità, le possibilità e le potenzialità di una orchestra che eseguirà dal vivo la propria musica, per riscoprire la dimensione artigianale dell’attività musicale e sfruttare il dialogo e il confronto tra i vari artefici dell’esecuzione.

“La SIdMA Jazz Orchestra è ormai una brillante realtà nella quale sono cresciuti e maturati alcuni dei migliori musicisti abruzzesi e dove abbiamo ospitato nel corso degli anni moltissimi jazzisti provenienti da tutte le scene italiane”.

Nel dare l’appuntamento al prossimo anno, con la nona edizione di Chieti in Jazz, Stefano Zenni conclude con uno sguardo positivo al percorso compiuto negli anni dalla manifestazione. “In definitiva, formando nuovi musicisti, critici e autori di jazz, la manifestazione si è affermata e sta crescendo come un imprescindibile appuntamento in Abruzzo e una fondamentale novità culturale nel panorama della musica in Italia”.

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