CHIETI – La Città di Chieti non dimentica la sua storia e suoi concittadini illustri che, con il proprio sacrificio, perpetuano le nobili identità teatine. Per degnamente celebrare la memoria dei giovani martiri della Banda Palombaro, che nel periodo bellico dell’occupazione tedesca seguita all’armistizio dell’8 settembre 1943 furono fatti prigionieri e poi fucilati dai militari tedeschi, il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, domenica 11 febbraio 2018, alle ore 10,00, alla presenza dei rappresentanti della locale Sezione A.N.P.I. “Alfredo Grifone”, e delle autorità civili e militari, nel corso di una cerimonia procederà alla commemorazione dei caduti le cui spoglie saranno traslate all’interno della Cappella “Taraborrelli”, di proprietà comunale, che, dopo i lavori di straordinaria manutenzione fatti eseguire dall’Amministrazione comunale, potrà tornare ad ospitare Alfredo e Aldo Grifone, Menotti Guzzi, Leonida Mucci, Marcello Mucci, Aldo Sebastiani e il capitano della Regia Aviazione Militare, Giovanni Baraldi.
A seguire saranno scoperte due lapidi realizzate a cura della sezione di Chieti dell’A.N.P.I. La Cappella Taraborrelli si trova lungo il perimetro sul lato di via E. Ianni, all’incirca a metà del percorso che unisce gli accessi di Piazzale Sant’Anna e via Ianni.
Nel gennaio del 1945 il Comune di Chieti fece tumulare provvisoriamente nella cappella gentilizia della signora Angiolina Taraborrelli, le spoglie dei partigiani della Banda Palombaro. In seguito, i resti mortali di Eugenio Bruno, Pietro Falco e dei fratelli Grifone, furono trasferiti dai famigliari nelle rispettive cappelle mentre quelle degli altri cinque sono rimaste nella Cappella Taraborrelli per circa 70 anni.
Nel 2013, l’Amministrazione Comunale, ritenendo doveroso rinnovare la memoria dei caduti, ha provveduto a restaurare il sepolcro. Grazie anche alla preziosa collaborazione del professor Filippo Paziente, Presidente della Sezione A.N.P.I. di Chieti che si è fatta carico di realizzare delle lapidi commemorative, la Cappella “Taraborrelli” sarà trasformata nel Sacrario dei Combattenti della Resistenza teatina a perenne ricordo del loro sacrificio.