CHIETI – Giovedì 20 aprile 2017, alle ore 21.00 (ingresso gratuito), il Teatro Marrucino di Chieti ospiterà lo spettacolo teatrale “Amori Amari” realizzato, con il patrocinio del Comune di Chieti, dall’Associazione culturale Bon Ton in collaborazione con il Centro antiviolenza Alpha di Chieti nell’ambito della campagna “365 giorni NO alla violenza contro le donne” cui il Comune di Chieti ha aderito fin dal 2011.
”Il Comune di Chieti ha promosso questo evento dopo aver aderito al progetto nazionale ‘365 giorni no alla violenza contro le donne’ – ha sottolineato l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Chieti, Emilia De Matteo – che vuole proporre momenti di riflessione ed incontro su questo aspetto dato che non si parla solo dell’atto estremo del femminicidio, ma anche dell’importanza della prevenzione. La rappresentazione teatrale, più di qualsiasi altra cosa, può far vivere questo problema. Abbiamo voluto realizzare una rete cittadina per mettere in campo un’attività globale dando, ad ognuno il proprio ruolo e tutti insieme possono lavorare in maniera efficace, dal momento della denuncia, fino alla cura, all’assistenza. Vogliamo dare un forte impulso alle attività delle Pari Opportunità e all’Antiviolenza. Stiamo vedendo di dare un futuro a queste persone con le varie Istituzioni.
Lavoriamo in questa direzione per poter garantire anche un’opportunità. Uno degli elementi che ci ha sempre contraddistinto è quello di argomentare sul tema, riconoscendo la drammaticità dell’evento ma facendo sempre intravedere la via d’uscita. Da questo grave problema si può uscire positivamente, quindi molte persone che si sono recate al Centro Antiviolenza hanno questa possibilità. Abbiamo i contatti con il settore delle imprese, con tutti coloro che possono garantire anche un corso di formazione per incrementare le oportunità di coesistenza delle persone. Questo è un ulteriore passo in avanti che vogliamo fare e di cui stiamo gettando le basi. Purtroppo è un fenomeno che non si placa, è sempre più grave, ma adesso ci sono più denunce. Oggi la donna si sente più rassicurata da un sistema migliore e trova la forza di denunciare che prima non aveva e subiva. Bisogna cominciare dall’asilo a parlare di questa cosa, il concetto di base è che al primo gesto violento bisogna stare attenti, bisogna mettersi un po’ con le orecchie tese perché vuol dire che qualcosa non va. In un rapporto di coppia dove c’è l’amore la violenza non esiste, ci deve essere un rapporto affettivo ed amicale”.
“È uno spettacolo molto singolare – ha spiegato la presidente dell’associazione Bon Ton, Anna Di Paolantonio – innanzitutto è circolare, parte dal concetto di amore, l’amore sano, nobile, per poi declinarsi in tutte le sfaccettature di amore un po’ più problematico fino ad arrivare al femminicidio per risalire all’incipit dello spettacolo. Questo per sensibilizzare sul terribile tema del femminicidio e della violenza di genere quantopiù attuale, le cronache purtroppo ne danno notizia quotidianamente anche qui sul nostro territorio perché qualche giorno fa ad Ortona si è consumato un duplice femminicidio.
Dunque noi come associazione culturale portiamo avanti questa campagna affinchè si possa dire basta a questo fenomeno purtroppo in grande escalation. Il nostro spettacolo ‘Amori amari’ è scevro da ogni pregiudizio al maschile, non è solamente denuncia ma è appunto voler dare un messaggio di speranza e non generalizzare perché sarebbe molto diseducativo dire che tutti gli uomini sono violenti. Il messaggio più importante in questo spettacolo lo darà il bambino, avremo la voce fuori dal coro spiazzante, diretta, che davvero lascia riflettere. Il sottotitolo dello spettacolo è ‘emozioni e riflessioni’ perché attraverso la musica, la danza, i testi delle canzoni proposte cerchiamo di arrivare ai cuori, dal cuore alla coscienza il passo è breve e da lì trarre le necessarie riflessioni su questa drammatica realtà”.
“Noi siamo attive nel territorio di Chieti con il Centro Antiviolenza – hanno detto le psicologhe del Centro Antiviolenza Elvira Pace ed Antonia Palma – accogliamo le donne che vengono a chiederci aiuto, abbiamo un’equipe che lavora per rispondere a queste richieste di aiuto. Ci sono le psicologhem poi c’è l’operatrice di accoglienza e c’è un legale che raccoglie le esigenze di natura un po’ più legale. L’equipe funziona per cercare di aiutare al meglio queste donne ad uscire dalla situazione violenta nella quale si trovano. In questi ultimi anni c’è stato un aumento delle richieste di aiuto da parte delle donne, questo perché sanno che sul territorio c’è un Centro Antiviolenza che le può aiutare. Il numero delle donne quindi aumenta ed è un aumento positivo, significa che le donne possono uscire dalla violenza.
Le donne che l’anno scorso hanno chiesto informazioni sono 157, quelle prese in carico dall’equipe sono 93. La violenza per cui le donne chiedono aiuto è sì una violenza fisica, ma soprattutto psicologica, quella è la violenza principale a cui le donne sono sottoposte, che è quella più subdola, quella non riconoscibile, quindi dobbiamo aiutare queste donne ad essere consapevoli di essere vittime di una violenza reale. Poi ci sono i bambini che sono vittime della violenza assistita. È importante che i Centri Antivolenza, in rete con le altre forze del territorio, aiutino tutte le parti su cui questa violenza agisce. Da un anno abbiamo paerto una Casa Rifugio ad indirizzo segreto nella quale accogliamo le donne che hanno bisogno di allontanarsi urgentemente da una situazione di violenza insieme ai figli. Abbiamo già ospitato delle donne in questo rifugio che si è rivelato molto utile, almeno nella fase di emergenza. La Casa Rifugio è in convenzione con il Comune di Chieti”.
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