CHIETI – Riceviamo e pubblichiamo la nota del Consigliere Comunale Diego Costantini – Gruppo Misto: “In questi giorni si è appresa la notizia relativa al trasferimento delle chirurgie della clinica Spatocco da Chieti a Pescara. Tale accorpamento viene imposto dal decreto del 02 aprile 2015.
Quest’ultimo, nell’allegato 1 punto 2.5, stabilisce che, al fine di realizzare l’efficienza della rete ospedaliera per le strutture accreditate già esistenti alla data del 1 gennaio 2014, che non raggiungono la soglia dei 60 posti accreditati per acuti, anche se dislocate in siti diversi all’interno della stessa regione, sono favoriti i processi di riconversione o di fusione attraverso la costituzione di un nuovo soggetto giuridico.
In questi casi, con riferimento al nuovo soggetto giuridico ai fini dell’accreditamento, la soglia dei posti letto complessivi non può essere inferiore a 80 posti letto per acuti e le preesistenti strutture sanitarie che lo compongono devono assicurare attività affini e complementari.
Per cui, a partire dal 2017, le strutture private con meno di 60 posti per acuti non potranno più contrattare prestazioni con la Regione (vedesi la clinica Villa Pini con 59 posti letto per acuti).
Il decreto stabilisce solo l’accorpamento dei posti letto e non la città presso la quale devono essere trasferiti gli stessi.
Pur essendo cliniche private, per cui le decisioni di merito spettano al management, esse svolgono prestazioni per tutta la collettività in quanto convenzionate.
Chieti ha un numero maggiore di posti letto rispetto a Pescara come evidenziato nel Bura.
A Chieti, località Colle Marconi, esiste una struttura, realizzata tra il 2000-2003, dotata di sale operatorie e reparti di terapia intensiva nonché di degenza e servizi idonei allo svolgimento delle prestazioni, come altresì la clinica Villa Pini quale ulteriore struttura presente sul territorio teatino in grado di accogliere questo accorpamento.
Pur parlando di cliniche con assetti societari diversi, alcuni soci sono presenti in entrambe le cliniche.
Secondo quanto evidenziato sopra, Chieti avrà un’offerta clinica ridotta per pazienti acuti, unita alla compromissione ulteriore del livello socio-economico della Città.
C’è una differenza da prendere in considerazione ed è quella tra paziente acuto e paziente cronico in quanto nel primo caso parliamo di una patologia che richiede un’urgenza, per cui viene richiesto, per la complessità del caso, un certo numero di personale altamente qualificato. Nel secondo caso parliamo di pazienti con funzionalità non compromesse per i quali verrà richiesto un livello di assistenza, sempre altamente qualificato, che implica unnumero di personale inferiore.
Inoltre sembra che qualcuno abbia lanciato un’Opa nei confronti di Chieti a favore di Pescara. Voglio, in tal senso, ricordare la vicenda del riordino di Provincia e Prefetture cui si aggiunge, oggi, il caso delle cliniche private.
Con questa mozione si invita il Sindaco ad intervenire presso Stato e Regione, utilizzando anche la moral suasion verso il management delle cliniche, affinchè l’accorpamento delle strutture private avvenga sul territorio di Chieti utilizzando quindi la struttura di Colle Marconi o quella equipollente di Villa Pini, al fine di garantire alla città e non solo, la promulgata attività di una struttura sanitaria di eccellenza, pronta a rispondere all’esigenze dell’utenza non solo dal punto di vista del potenziamento riabilitativo.
Tale mozione, formulata dal sottoscritto, è stata firmata dai Capi Gruppo di Maggioranza Marco di Paolo (Fratelli d’Italia), Graziano Marino (Identità Teatina), Roberto Melideo (Ncd) e Stefano Rispoli (Forza Italia).”
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