CHIETI – È operativo dal 25 luglio scorso a Chieti Scalo il Centro di accoglienza per minori non accompagnati gestito dall’Adv Arci Solidarietà Chieti e dalla Cooperativa Nuvola, con il supporto del Servizio Politiche sociali del Comune.
“Sono 8 i ragazzi accolti a Chieti dei 30 assegnati all’Abruzzo – spiegano l’assessore alle Politiche sociali Mara Maretti e la coordinatrice del centro Giulia De Donato Fasoli – Si tratta di 6 minori provenienti dall’Egitto e 2 dalla Guinea, di età compresa fra i 14 e i 17 anni. Sono ospitati in una palazzina di Chieti Scalo, dove vengono portate avanti tutte le attività previste dai protocolli Cas: innanzitutto l’alfabetizzazione, perché nessuno parla italiano, a breve lavoreremo alla scolarizzazione, ma le attività del soggetto gestore prevedono anche laboratori di vario tipo e formazione, in modo da preparare chi volesse intraprendere un’attività lavorativa, una volta raggiunta l’età per farlo. I ragazzi accolti sono tutti in buone condizioni psico-fisiche, con il supporto del Servizio Politiche sociali del Comune e degli assistenti sociali, seguiremo loro e gli altri che arriveranno, la palazzina potrà ospitarne circa 20 e gli 8 sono i primi ad essere smistati da noi da altri centri italiani. La struttura è costantemente monitorata e vigilata dallo staff di gestione, presente 24 ore su 24 in loco, si tratta di ragazzi che arrivano da situazioni difficili e a cui è necessario dare supporto e accoglienza, come stabiliscono le normative governative che ripartiscono su tutti i territori del Paese i soggetti da accogliere e risorse mirate per farlo. Importante è però anche la sensibilizzazione della comunità locale, perché si tratta di operazioni di accoglienza che nulla tolgono alla città, che sono sotto costante controllo non solo degli enti locali e delle associazioni, ma anche della Prefettura e dei presidi delle forze dell’ordine, in quanto questo prevede la rete di accoglienza dei profughi, che ha maglie delicatissime quando si tratta di minori. Per tale motivo è importante anche l’attività formativa aperta alla città, specie per le figure dei tutori volontari, che potranno accompagnarli nel percorso di crescita che si svolge per i ragazzi lontano dalle proprie terre e famiglie”.
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