Il progetto promosso dall’associazione Erga Omnes
CHIETI – Nella sede dell’associazione di volontariato Erga Omnes Onlus (in contrada San Martino a Chieti) è stato presentato il progetto “Percorsi di Ben-essere ed Empowerment per genitori e figli”.
“La nostra è un’associazione di giovani laureati, neolaureati e studenti universitari – ha sottolineato la vicepresidente dell’associazione Erga Omnes, Maria Antonietta Scarcella – offriamo tanti servizi rivolti a divri target. Siamo un’associazione che vuole promuovere il diritto allo studio, molte sono le attività di formazione come corsi, workshop, convegni, laboratori. Poi ci siamo rivolti all’utenza, quindi abbiamo pensato a delle consulenze psicologiche, legali e fiscali a titolo gratuito, essendo un’associazione di volontariato Onlus non chiediamo niente, quindi regaliamo il nostro tempo e la nostra professionalità e siamo a disposizione a 360°.
Tante sono state le attività, abbiamo avuto modo di approcciarci alle famiglie anche con il banco alimentare, vari convegni, lo Yoga della risata, non abbiamo idea di tutte le occasioni che abbiamo avuto per raccogliere le necessità del territorio di Chieti. memori di questo bisogno abbiamo voluto buttarci in questa avventura, è stata la prima volta per me ad avere avuto a che fare con la progettazione sociale.
Essendo una psicologa ho fatto l’esame di Stato, ma prima non avevo avuto la possibilità di toccare con mano un progetto vero. Grazie a Emilio Nuozzi ho avuto la possibilità di mettermi in gioco con la progettazione sociale, non è stato facile ma è stato anche molto entusiasmante. I nostri partner sono abruzzesi, con Erga Omnes abbiamo voluto intraprendere questa attività perché ci siamo resi conto delle complessità ed abbiamo deciso di dare il nostro contributo con lo sguardo attivo e con l’obiettivo del benessere psicologico perché la prima cosa è stare bene pscologicamente, è una cosa importante anche all’interno di una famiglia, per la sua funzionalità come nucleo famigliare.
Abbiamo pensato agli adolescenti perché l’adolescenza è uno dei periodi più burrascosi nella vita di un essere umano e lo è anche per le famiglie nell’avere a che fare con i figli. È vero che c’è l’immagine dell’adolescente che rifiuta le regole famigliari, ma c’è anche la rigidità della famiglia nel voler imporre a tutti i costi le regole che ci sono sempre state e che adesso non vanno più bene. Tra i nostri obietivi c’è quello di andare a rafforzare l’autostima, ma poi bisogna cercare di conoscersi meglio. bisogna lavorare sui punti di debolezza per elaborare un percorso, ed è quello che vogliamo fare attraverso l’empowerment”.
L’obiettivo del servizio, co-finanziato dalla Regione Abruzzo nell’ambito del Piano famiglia 2016 (L.R. 95/95), è quello di realizzare attività di supporto di tipo sociale, psicologico ed educativo, oltre che ad offrire spazi di dialogo e confronto. Si vogliono sostenere le famiglie nel ruolo genitoriale, per uno sviluppo armonico ed equilibrato degli stessi, ai fini di una crescita equilibrata dei figli, in particolar modo preadolescenti ed adolescenti.
“Il target di riferimento sono i genitori dei ragazzi di età compresa tra i 14 ed i 18 anni – ha spiegato il progettista Emilio Nuozzi – abbiamo scelto questa età perché è molto difficile ma anche molto ricca perché è vero che ci sono delle fragilità, ma è grazie alle fragilità che possono emergere le potenzialità delle persone, che vengono fuori appunto attraverso questi passaggi perché queste crisi non sono nient’altro che passaggi. Alla fine capiremo che tutti quanti noi abbiamo vissuto queste fasi della vita, per tutti no è un momento informativo, di formazione, però lo abbiamo potuto superare.
Un fatto importante è che è possibile viverlo e soprattutto sopravvivere e addirittura vivendo meglio, anche se ci sono delle difficoltà. Anche io confesso che ho appena fatto un viaggio in Spagna che non avrei mai pensato di fare perché sin da piccolo ho sofferto di attacchi di panico ed è stato molto importante per me mettermi alla prova fino ad essere riuscito a volare. Questo mi ha fatto capire che la vita è bellissima e meravigliosa. Questo è un servizio completamente gratuito, noi abbiamo messo la sede.
Questa è una fase intermediaria con il passaggio tra la strutturazione di un gruppo di lavoro e l’avvio delle attività. Noi per lavorare bene insieme ci siamo dovuti conoscere, non tutti ci conoscevamo bene ed abbiamo pensato di conoscerci al meglio perché per condividere gli stessi tempi e gli stessi spazi non vuol dire che si hanno degli obiettivi in comune. È stata fondamentale quindi la strutturazione del gruppo di lavoro. C’è anche un discorso intergenerazionale tra di noi, non possiamo porci all’esterno se prima tra di noi non abbiamo superato le dificoltà che potrebbero esserci. Quindi l’avvio del progetto non è stato oggi ma il 18 febbraio. Quindi c’è stata una giusta gestazione con la quale, grazie ai nostri partner, abbiamo potuto avere il meglio che ci potevamo aspettare”.
Interventi per i genitori: a cura dell’IPRA (Istituto di Psicologia Relazionale Abruzzese), si effettueranno incontri finalizati a migliorare il rapporto e la comunicazione tra genitori e figli, ridurre i conflitti e migliorare le competenze genitoriali.
Interventi per i figli: a cura di Abruzzo Mindfulness, si effettueranno incontri finalizzati a diminuire lo stress, la rabbia e l’aggressività e a migliorare la gestione delle emozioni e della comunicazione.
“È un progetto molto interessante con una struttura molto organica, diviso in diversi moduli – ha rimarcato lo psicologo Alessandro Giannandrea, responsabile Abruzzo di Mindfulness – qualcuno dei collaboratori si occupa dei genitori, altri deo figli in particolare. L’idea è quella di offrire un supporto alle famiglie e a dare loro un’opportunità incentrata sulle specifiche problematiche della genitorialità nel caso dei genitori, dll’adolescenza per quanto riguarda i figli, interpellando professionisti di afferenze diverse.
Nello specifico io mi occupo di elementi particolari che stanno prorompendo nel campo della psicologia clinica, intesa come prevenzione primaria e prevenzione per la salute con interventi rivolti agli adolescenti che facciamo nella sede di Erga Omnes con la gestione delle proprie emozioni e l’interazione fluidale del gruppo, quindi un intervento a tutto tondo.
Io credo che il problema della genitorialità e dell’adolescenza vengano trattati nel sociale con un certo distacco, nel senso che ci si interessa molto agli aspetti formativi dei ragazzi da un punto di vista scolastico, tralasciando invece tutto l’aspetto emotivo e quello relazionale che sono aspetti estremamente importanti. Il nostro intervento consiste nell’iniziare a relazionarsi con se stessi e con gli altri e di gestire il proprio mondo emotivo e cognitivo. L’adolescenza è un’età di grande crisi per definizione che è importante sostenere con adeguati mezzi per la riorganizzazione di questa crisi. Di questi mezzi ce ne sono una moltitudine, molti dei quali presi in carico da questo progetto”.
Il servizio, realizzato anche in partnership con il Comune di Chieti e il Csv Chieti, sarà completamente gratuito per i partecipanti e verrà erogato presso la sede dall’associazione di volontariato Erga Omnes Onlus.
“Le problematiche principali riguardano i rapporti con i figli, soprattutto nella fase del ciclo vitale dell’adolescenza – dicono Rita Latella e Gabriella Monti dell’Ipra – i problemi vanno affrontati appunto tramite una comunicazione efficace atraverso una flessibilità all’interno della famiglia. All’interno di un ciclo vitale ci sono tanti cambiamenti, cambiamenti che riguardano sia la crescita dei figli ma anche dovuti alle istanze della società. Quindi è necessaria una flessibilità in famiglia. Ci ha spinti ad avvicinarci a questa attività sicuramente la passione per la famiglia e l’ottica sistemica relazionale.
Una problematica normalizzante è proprio il passaggio nell’età adolescenziale relativo allo svincolo e di solito questa fase è difficoltosa sia per i genitori che per i figli. È chiaro che i ragazzi in questa fase sentono maggiormente di appartenere al gruppo dei pari e quindi fanno poco riferimento ai genitori nonostante vedano la base sicura. Devono essere molto supportati dai genitori, ovviamente le istanze della società che li porta ad avere un forte disimpegno nei confronti della famiglia e dei loro bisogni. Tra i ragazzi e tra gli adulti nei nostri tempi c’è un certo distacco nella relazione, nella comunicazione e nel rapporto diretto. Ci si avvicina agli altri maggiormente attraverso i mezzi tecnologici come i social network”.