“Mai come in questo periodo riteniamo essenziale far decollare questo organismo – dice il sindaco Diego Ferrara – si tratta di un modo per stare vicino alla comunità endemicamente vulnerabile e a quella che sta vivendo difficoltà legate alla particolare situazione pandemica. Non possiamo lasciare indietro nessuno e questo strumento ci consente di portare avanti attività integrate soprattutto per le urgenze, ma anche per fronteggiare interventi di medio e lungo periodo”.
“Il P.I.S. rappresenterà il punto di presidio degli interventi sociali in urgenza e il principale accesso agli interventi di protezione sociale in caso di necessità – illustra l’assessore alle Politiche sociali Mara Maretti – Garantendo la reperibilità di un nucleo professionale nella più ampia fascia oraria possibile e la collaborazione operativa con tutti i soggetti già operanti sul territorio, potremo essere presenti quando il bisogno di manifesta e risolvere problemi urgenti in modo tempestivo. Operare in tal modo non è cosa semplice, per questo abbiamo fissato delle linee guida che saranno la nostra bussola. L’azione dell’Amministrazione si manifesterà ora attraverso l’attivazione di protocolli operativi e d’intesa con le principali Istituzioni pubbliche e attori del territorio, (medici, psichiatri, forze dell’ordine, autorità giudiziaria, presidi ospedalieri, tribunale per i minorenni, Asl, terzo settore) che si occupano di fornire interventi di in favore della collettività, in risposta a bisogni individuali e/o familiari di persone in condizione di estrema fragilità e/o indifferibile/urgente esigenza. Non solo, abbiamo avviato una ricognizione dei soggetti del terzo settore operanti sul territorio, che erogano servizi di interesse PIS, per lavorare insieme a forme di co-progettazione e collaborazione, anche per intercettare linee di finanziamento delle misure.
Il modello è quello della sperimentazione in corso con alcuni soggetti e attori che si occupano di fronteggiare situazioni di impoverimento e disagio sociale derivante all’emergenza sanitaria (Caritas, Croce Rossa, Capanna di Betlemme), nonché quella di protezione civile in relazione all’emergenza sociale connessa alla pandemia. Il nostro obiettivo è riconoscere e valorizzare l’integrazione tra pubblico e privato nel campo dei servizi alla persona per promuovere la crescita dei servizi e delle prestazioni sociali cittadine che vada dal sostegno economico ai nuclei famigliari per bollette, spese, sanità e istruzione, a interventi più prettamente di rango sociale, contro il disagio e la marginalizzazione. Sono previsti incontri ciclici per fare il punto e calibrare le azioni sul tavolo del PIS, costantemente aggiornato dai referenti di ogni segmento di intervento”.
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