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Chieti, presentati due nuovi progetti per il sociale

Si tratta di “Teate solidale”, dedicato ai giovani dagli 11 ai 17 anni e "Housing first!" rivolto invece a soggetti fragili adulti

da Marina Denegri

Presentazione progetti Chieti

CHIETI– Continua l’opera di sostegno dei soggetti più a rischio e fragili da parte dell’Amministrazione che stamane ha presentato due interventi finanziati con fondi PNRR, si tratta di “Teate solidale”, dedicato ai giovani dagli 11 ai 17 anni per un ammontare di 250.000 euro e un nuovo passo avanti dell’housing temporaneo rivolto invece a soggetti fragili adulti per un importo di 710.000, illustrati dal sindaco Diego Ferrara, dall’assessora alle Politiche Sociali Alberta Giannini, dalla dirigente del settore Angela Falcone, dall’Assistente sociale coordinatrice area minori e affido Angela Falcone e Francesca D’Atri, da Luca Fortunato dell’associazione Papa Giovanni XXIII motore dei due progetti, Franco Silvestri presidente della associazione Affidati che ha contribuito a redigere il progetto che coinvolge ad oggi due licei, il Gonzaga e Liceo Classico G.B. Vico.

“Una delle priorità della mia Amministrazione è l’azione di supporto e presenza concreta nel sociale – così il sindaco Diego Ferrara voglio ringraziare il settore Politiche sociali e gli importanti partner di questi progetti perché colgono nel segno la nostra volontà di dare una mano a una parte della comunità che è fragile o esposta a rischi. Come lo sono i giovani, verso i quali dobbiamo rivolgere attenzione e ascolto concreto e Teate solidale lo fa entrando nelle scuole e coinvolgendo le famiglie; come lo sono i cittadini e le cittadine in difficoltà o vittime di violenze e abusi, che devono poter rientrare a pieno titolo nel corso di una vita dignitosa con un lavoro e una seconda opportunità, come accade grazie al progetto che dà loro un tetto e un’opportunità seguendoli per un anno. Ha senso farlo perché nessuno venga lasciato indietro”.

“Abbiamo la necessità di essere collaboratori delle realtà teatine, in questi due progetti accade – così l’assessora alle Politiche Sociali Alberta Giannini – Il progetto contro l’abbandono educativo ci consentirà di lavorare con almeno 180 studenti di età fra gli 11 e i 17 anni. Compito dei Servizi sociali del Comune è quello di individuare insieme agli istituti scolastici questa utenza che sarà seguita anche nel post-scuola e con la messa in campo di attività fra cui cinema, teatro, sport, per renderli autonomi, impegnati e pronti ad affermare sé stessi attraverso la conoscenza di tutto il linguaggio culturale, un linguaggio di cui i ragazzi in crescita hanno bisogno per poter costruire un progetto di vita personale e professionale. Sull’housing temporaneo compiamo il secondo sostanziale passo verso la riqualificazione del patrimonio immobiliare comunale, mettendolo a disposizione di quanti vivono situazioni di marginalità e che hanno necessità di essere accolte. Così faremo entro l’anno con 5 utenti che saranno seguiti da personale qualificato e con altre 12 persone per il 2025. Un ottimo progetto partito con l’attenzione e l’accurato lavoro dell’assessora Mara Maretti che mi ha preceduto”.

Dietro Teate solidale ci sono una serie di azioni tutte integrate, dall’orientamento ai servizi scolastici e post scuola, ma la caratteristica principale è che a fronte di bisogni che possono essere considerati comuni la risposta sarà individuale – spiega Franco Silvestri associazione Affidati che ha redatto il progetto – . Saranno accolte in tutto 300 domande perché il nostro impegno è quello di accogliere 180 persone, ma il numero totale è una possibilità che abbiamo grazie a un lavoro di rete che si sta facendo, fra volontari, insegnanti in pensione, ragazzi stessi che aiuteranno altri ragazzi, associazioni di vario genere. Il problema del disagio giovanile sta diventando un dramma: suicidi, bullismo, abbandoni che derivano dall’incapacità di capire come farcela. Faremo seminari sulla gestione dell’affettività, del conflitto non violento, su bullismo e cyberbullismo con esperti a livello nazionale come Paola Crepet, Alberto Pellai, Vincenzo Schettino e altri personaggi attrattivi nei confronti dei giovani e aperti al confronto con i genitori”.

Ringrazio la dirigente Angela Falcone che ci ha consentito di partecipare a questi progetti e strutturarli in modo che venissero entrambi finanziati, tanto che siamo gli unici della provincia ad essersi fatti avanti – così Luca Fortunato dell’associazione Papa Giovanni XXIII – . Lavorare in sinergia. A Chieti è necessario lavorare perché lo spaccio di droga fra ragazzini è in aumento, ci sono fenomeni legati alle baby gang e ottenere fondi per stare sul territorio è fare prevenzione, monitorare lo stato dei ragazzi, arrivare prima di anomalie che non riescono ad essere seguite bene dalle famiglie. Speriamo di avere risultati entrando nelle scuole che ci consentano di salvare giovani, evitando che mandino all’aria la propria vita Sull’housing first siamo orgogliosi che Chieti sia la prima città in Abruzzo ad averlo attivato grazie alla sinergia operativa: è un progetto innovativo, è sostenibile perché vogliamo rieducare le persone che si trovano in condizioni di bisogno, per attivare una forma di mutualismo tale che si crei un rapporto circolare. Sull’housing abbiamo già avuto importanti risultati consentendo a nostri ospiti di tornare a una vita attiva e dignitosa, è un metodo innovativo che funziona. Chi vive situazioni di marginalità è importante che abbia esperti che li seguono perché non c’è solo povertà materiale, ma anche quella interiore da cui si deve partire per arrivare a conquistare una nuova stabilità”.

“L’area minori e famiglia è un’area sensibile che in questi anni è stata fortemente al centro di attenzione e progettazione dell’Amministrazione – così l’assistente sociale Francesca D’Atri – . Il progetto Teate solidale punta a creare una comunità solidale che parte dai ragazzi, cercando di educare anche gli adulti su valori che la società in questa fase sta perdendo e con la speranza di avere altri finanziamenti per poter continuare a seguire. L’obiettivo riguarda la fascia più fragile, quella preadolescenziale e adolescenziale, a cui occorre dare alternative e attrattive al disagio e che comprenda sia l’ambito scolastico, sia l’area sportiva per permettere ai ragazzi di acquisire abilità e capacità relazionali diverse e creare una comunità educante che è l’obiettivo auspicabile e da raggiungere. È un modello bello di progettazione che coglie i bisogni del territorio e nasce dalla conoscenza delle loro storie, vissuti e situazioni dolorose da noi seguiti e intercettabili. Al 31.12.2023 il Comune ha seguito 279 minori per mandato dell’autorità giudiziaria, di cui circa 40 usufruiscono del servizio di assistenza domiciliare, 20 minori frequentano i Centri polifunzionali (supporto didattico, attività laboratoriale e attività di socializzazione), supporti psicologici presso Centro famiglia e Consultori famigliari”.

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