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Chieti, primo passo verso la rifunzionalizzazione di due Conservatori

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Presentata la proposta di riqualificazione dell’ex Conservatorio delle Clarisse e del Conservatorio di S. Raffaele Arcangelo

CHIETI– Presentata stamane nella sala convegni del Palazzo ex Upim di Corso Marrucino la proposta di riqualificazione di una delle zone più centrali e storiche della città, in occasione del “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”. Il Comune di Chieti parteciperà al bando dei ministeri Infrastrutture e Trasporti ed Economia e Finanze per il finanziamento di interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana per un importo pari a 15 milioni di euro che prevede il recupero e rifunzionalizzazione dell’ex Conservatorio delle Clarisse e del Conservatorio di S. Raffaele Arcangelo, che sarà adibito a foresteria e ad alloggi temporanei per utenza fragile; interventi sui sistemi infrastrutturali di connessione e interscambio modale con la realizzazione di un parcheggio multipiano ipogeo al di sotto di Piazza Garibaldi; la creazione di un parco pubblico sulla sua sommità e l’apertura alla città degli antichi orti murati dei conventi limitrofi. A illustrare lo studio di fattibilità gli elaborati sono stati il sindaco Diego Ferrara, il presidente del Consiglio Comunale Luigi Febo, gli assessori ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli e Politiche della Casa Enrico Raimondi. Presenti anche la presidente del Cda dell’Azienda Pubblica Servizi alla Persona di Chieti, Sandra De Thomasis, partner dell’intervento che interessa immobili di proprietà dell’Asp e la soprintendente ad Archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo, Rosaria Mencarelli.

“Di fronte a una grande occasione di intervento e rivitalizzazione in chiave sostenibile di un nucleo storico della città, ci presentiamo al bando con una sinergia istituzionale – così il sindaco Diego FerraraChieti vuole essere un esempio virtuoso di come una città e tutte le parti positive di esse possono lavorare insieme per il benessere della comunità. Abbiamo fatto lavorare gli uffici perché Chieti potesse avere un’opportunità concreta per il futuro, ma visibile in breve tempo. L’interesse di questa Amministrazione è avviare un cambiamento tangibile nella vita della città, anche attraverso un’opera visibile, destinata a restare: auspichiamo che questa progettazione si concretizzi e rappresenti una nuova cura nei confronti della comunità e del territorio cittadino con il suo patrimonio storico, artistico e culturale”.

L’accordo di accordo di partnerariato che l’Asp ha fatto con il Comune è un atto unico e importantissimo per noi e per la città – aggiunge la presidente Asp Sandra De ThomasisIl complesso dell’Addolorata e il Conservatorio sono due ex Ipav che hanno fatto parte della storia di Chieti da oltre 150 anni. Questo accordo ricrea una reciprocità che è sempre stata presente e dunque ha un grandissimo valore perché ci restituisce un patrimonio artistico e immobiliare importante e anche culturale, che fa parte di Chieti. Lavorare insieme al Comune, che è il maggiore azionista di questa azienda di servizi alla persona, è essenziale, perché ci riconnette alla città e di questo ringrazio l’Amministrazione e i fautori di questa intesa”.

Sono lieta che la Sovrintendenza partecipi all’avvio di questo – così la Sovrintendente Rosaria MencarelliIl ruolo che avremo qualora il progetto ottenga i finanziamenti ministeriali, come speriamo, sarà di affiancamento perché i processi di tutela del patrimonio culturale sono molto densi in questa parte di città e non si possono attuare con mere autorizzazioni. Siamo pronti a una collaborazione positiva per arrivare a fini condivisi, mai come in questo caso importanti e in grado di costituire una svolta per una parte della città storica, oggetto di un recupero sostenibile che mette insieme welfare sociale e culturale e che migliorerà la qualità della vita dei cittadini e l’assetto di questo pezzo di territorio che ha bisogno di un nuovo pensiero e anche per la possibilità di attrarre abitanti non solo temporanei sul colle”.

“Il progetto nasce da una collaborazione vera per il bene della città – così il presidente del Consiglio comunale Luigi FeboL’idea è nata partendo da una zona cittadina che ha criticità importanti, per recuperare un tessuto urbano che ha avuto ruolo strategico di accoglienza nella storia, recuperando tutti i contenitori in disuso che nel tempo si sono andati svuotando e rovinando. È in sinergia con presenze vicine, come caserma Pierantoni in corso d’opera e l’ex ospedale che si sta ripopolando di funzioni, quindi era una necessità riorganizzare questi spazi e recuperare l’importanza di piazza Garibaldi come luogo centrale. L’impostazione è una lettura trasversale della riqualificazione per migliorare la vita dei cittadini e restituire centralità alla città che deve andare nel concreto, non solo dal punto di vista architettonico ma facendo dialogare sociale, cultura e restituirgli la centralità che meritano”.

“Nel progetto ci sono anche alloggi temporanei per persone in difficoltà oltre che spazi per dottorandi e questo apre anche a una futura collaborazione con l’Università per ritrovare l’immagine di una città accogliente che cerca risposte sul fronte abitativo ma in modo diverso rispetto al passato – spiega l’assessore alle Politiche della Casa Enrico RaimondiQuesta collaborazione ci ha inoltre consentito di risolvere contenziosi storici con l’Asp di Chieti e in fase di riequilibrio questa ritrovata intesa fa da base a una sinergia che ci permetterà di risolvere sia i problemi progettuali che quelli giudiziari che abbiamo ereditato”.

Il progetto si basa su tre azioni chiave: recupero, riscoperta e sostenibilità – così l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano RispoliInterveniamo qui perché vogliamo invertire la tendenza che negli ultimi 15 anni ha visto il centro storico perso circa 10.000 abitanti. Con il progetto la zona più colpita dallo spopolamento diventerà un nuovo nucleo di attrazione, il centro di una nuova visione della città con spazi verdi e abitati, capaci di restituire impulso a tutto il territorio teatino. Recupero di spazi abbandonati, di edifici esistenti, immobili storici in condizioni drammatiche rispetto al consumo di suolo: grazie al partnerariato con l’Asp possiamo immaginare nuovi spazi di accoglienza per gli studenti, alloggi per sia per gli universitari che per i docenti che visitano la città per convegni e didattica. Riscoperta perché tornano vivi alcuni luoghi della città, come la via dei Conventi che collega piazza Garibaldi, ripensata per parcheggiare e stare nel verde urbano previsto, fino agli immobili del complesso SS Addolorata e S. Raffaele. Sostenibilità è quella a cui punta il progetto, perché abbiamo immaginato un parcheggio a due piani interrato, con stazione bike sharing e lockers per la città, che prevede una vera e propria riconversione di piazza Garibaldi con verde, arredo e piste ciclabili tutto intorno. All’interno degli edifici da riqualificare e riconvertire ci saranno alloggi temporanei per studenti, per coworking, nonché sale funzionali e appartamenti da destinare ad alloggi temporanei per la cittadinanza in difficoltà. Il progetto è concepito come volano polifunzionale del centro storico. Un lavoro in-house, degli uffici coordinati dal dirigente Nicola Intorbida, lo studio è stato redatto dall’architetto Maria Concetta Maiorino, l’Asp, inoltre, tramite la convenzione ci ha donato due progetti che già avevano pronti per gli edifici. A tutti va il nostro ringraziamento. Dopo la presentazione dello studio di fattibilità presentato al bando, avvenuta ieri, serviranno 60 giorni alla commissione ministeriale per esprimersi sul progetto, se accadrà gli uffici passeranno alla progettazione esecutiva e a tutti gli altri passi da compiere per attivare la realizzazione”.

Pubblicato da
Marina Denegri

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