CHIETI – “Evidentemente tutti i chiarimenti da me resi in Commissione Bilancio non sono stati compresi”. E’ quanto afferma l’Assessore agli Affari Finanziari, Valentina Luise.
«In quella sede avevo, infatti, precisato le ragioni dello sforamento del Patto di Stabilità, determinate principalmente dalla necessità di rendicontare entro il 31 dicembre il pagamento degli interventi finanziati con Fondi Comunitari e non dalla gestione corrente. In tal senso – aggiunge l’Assessore Luise – l’ANCI sta premendo sul governo nazionale per un intervento di attenuazione delle sanzioni da sforamento qualora sia determinato da tali circostanze, situazione che coinvolge moltissimi Comuni italiani.
In relazione al Rendiconto, va precisato che la gestione di competenza si è chiusa con un risultato positivo pari a 5.300.000,00 euro. Inoltre, dall’analisi della composizione del risultato di amministrazione 2015, emerge che l’Ente ha ripianato la quota trentennale di disavanzo derivante dall’operazione di riaccertamento straordinario dei residui, ottenendo un risultato di gestione che ha consentito anche un recupero ulteriore rispetto alla quota di disavanzo applicata all’annualità 2015.
E’ appena il caso di rimarcare – continua l’Assessore – che il risanamento è un processo che potrà dare risultati visibili solo nel lungo periodo, ma si iniziano già da quest’anno a percepire i primi segnali dell’inversione di rotta intrapresa, come testimoniato anche dagli indici strutturali, i cui esiti attestano nell’ultimo triennio, ad esempio, la tendenza in diminuzione della pressione finanziaria cui ciascun cittadino è sottoposto o la diminuzione del prelievo tributario pro-capite, pur in presenza di una brusca diminuzione dell’intervento statale per ogni cittadino residente.
Questo non significa che siano stati risolti gli annosi problemi di natura finanziaria che affliggono il Comune, che continua a risentire pesantemente della scarsa capacità di riscossione, peraltro in un quadro normativo relativo alla finanza locale stravolto negli ultimi cinque anni e che ha portato al graduale azzeramento dei trasferimenti erariali in favore del Comune (nel 2010 si superavano i 14 milioni).
Tale elemento di criticità si ripercuote, infatti, in maniera significativa sui parametri di deficitarietà che accompagnano il rendiconto ed ha, inoltre, imposto anche nel 2015 il ricorso all’anticipazione di tesoreria, sia pure per importi inferiori rispetto alle annualità
precedenti. L’esposizione alla fine dell’anno era molto inferiore rispetto a quella del 2014 (da 8 a 4 milioni).
Al di là del dibattito politico, terreno che non mi è proprio, – conclude l’Assessore – mi preme precisare che il mancato rispetto del Patto di Stabilità non conduce automaticamente allo stato di dissesto, rimedio conclusivo previsto dall’ordinamento che certifica un deficit finanziario non recuperabile ad una certa data e che interviene, quindi, per il passato. La certificazione di un eventuale dissesto determinerebbe effetti economici e finanziari che colpirebbero in primis i cittadini e per un lungo periodo. Auspicarne, quindi, l’avvio non è sicuramente nell’interesse diretto dell’intera cittadinanza.»
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