CHIETI – Sono le 12.30 di giovedì scorso, quando i Carabinieri di Chieti ricevono la segnalazione della dirigente scolastica di un istituto superiore del luogo: aveva trovato un ragazzo con un piccolo pacchetto in cellophane con all’interno del materiale erbaceo che sembrava sospetto.
I militari, intervenuti poco dopo presso la scuola, hanno esaminato il contenuto ed hanno chiesto al 14enne cosa fosse e chi gliel’avesse data e sono risaliti al piccolo pusher, un coetaneo di un’altra classe, che a dire del primo, era un abituale fornitore di parecchi ragazzini della scuola.
A quel punto i carabinieri hanno chiesto il supporto del Nucleo Cinofili e del cane antidroga “Bagheera”, che dopo un giretto nella classe incriminata, ha puntato il giubbotto del ragazzino. Il proprietario ha immediatamente negato che la giacca fosse sua, ma il professore presente ha fatto rivestire tutti i ragazzi ed alla fine, anche se era rimasto solo lui senza, il giovane continuava a negare.
Nulla ha potuto quando, una volta arrivato in caserma, anche la nonna ha riconosciuto il manufatto del nipote e vistosi alle strette ha ammesso finalmente che giubbino e droga, rivelatasi poi marijuana, erano suoi. A quel punto è scattata anche una perquisizione domiciliare, richiesta anche dalla nonna, ormai esasperata dai comportamenti del giovane, che fortunatamente ha dato esito negativo.
Il ragazzo è stato comunque denunciato a piede libero alla Procura per i minorenni dell’Aquila perché, anche se ritrovato in possesso di modica quantità, costituisce aggravante detenere e spacciare nelle scuole. Non è stato arrestato solo perché la sostanza ceduta al primo minorenne non era droga, ma probabilmente origano.