“Sarà così per ogni tipo di azione sul verde, perché consideriamo la tutela di questo patrimonio una priorità amministrativa e non uno slogan da campagna elettorale, come ha fatto chi ha perso la fiducia della comunità – riprendono – Non è nostra la gestione che ha portato Chieti al 98esimo posto della graduatoria nazionale di Legambiente che ieri ci ha posizionato fra gli ultimi proprio per l’indicatore relativo al verde urbano. Sarà invece nostra premura cambiare questa situazione e far fare alla città passi in avanti per recuperare la sostenibilità che merita.
Così il Comune di Chieti a 7 anni dall’aggiornamento della legge n. 10 del 2013 che dispone la piantumazione di un albero per ogni nuovo nato, finalmente aderirà a questa importante e simbolica iniziativa. È poi nostra intenzione anche istituzionalizzare un tavolo dedicato alla tutela e alle azioni sul verde, un primo passo c’era stato, con il coinvolgimento delle associazioni, alle quali avevamo in trasparenza riferito la situazione, ricorrendo anche ai tecnici per i dettagli dell’azione di manutenzione contestata. Ci spiace che a poco sia servita la chiarezza invocata e fatta, visto che ci ritroviamo a dover spiegare e difenderci su cose che avevamo loro ben prospettato, fornendo anche le relazioni di settore circa azioni e responsabilità connesse.
Lontano anni luce da noi il voler passare per sterminatori di alberi, quando la manutenzione in corso è eredità che abbiamo recepito, com’è noto, dall’esecutivo che ci ha preceduto, che ha disposto non solo lo studio ma ha preso le decisioni conseguenti, anche se oggi si giunge al paradosso di ex assessori che per conquistare titoli sui giornali arrivano persino a fare accesso ad atti che hanno prodotto e avallato quando erano classe dirigente.
Siamo inoltre al lavoro per la stesura del Regolamento sul verde urbano, una mancanza assolutamente da colmare, anche per aprire ai soggetti interessati una condivisione sia della tutela che delle scelte che a prescindere dalle posizioni assunte e dalle critiche ci sarà sempre e sarà ampia, comprendendo soggetti che fino ad oggi non sono stati mai interpellati quali Vigili del Fuoco, l’Ordine degli agronomi e la Soprintendenza paesaggistica
Stupisce che il WWF, che ha condiviso tutti quanti i passaggi, a mezzo stampa assuma posizioni che sviliscono l’impegno di questa Amministrazione, ma di certo non foriere di soluzioni concrete a cui l’esecutivo era aperto quando li ha chiamati per condividere un percorso comune e scelte.
In merito, infine, alla destinazione del legno degli alberi rimossi, nessun mistero o strano traffico: i tronchi non vengono smaltiti ma recuperati, perché conferiti al gestore del servizio pubblico. Attualmente si trovano al centro di raccolta di via Aterno 183, che li indirizzerà alla destinazione finale perché diventi materiale di recupero e abbiano un nuovo utilizzo”.
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