CHIETI – Filippo Di Giovanni,Segretario cittadino del PD di Chieti in una nota ,che riportiamo di seguito,stigmatizza le affermazioni del sindaco Di Primio in merito al comportamento del suo ex assessore Ivo D’Agostino:
Apprendo con sdegno e con profonda indignazione dalla stampa, che l’altro giorno il Sindaco Di Primio è tornato a minimizzare il comportamento del suo ex assessore Ivo D’Agostino nel contesto di una conferenza stampa che aveva ad oggetto proprio il tema della violenza sulle donne. Il fatto già di per sè grave avviene in un momento politico in cui il primo cittadino dovrebbe invece pensare a problemi ben più seri , poichè sta portando la nostra città verso il dissesto economico. Il bilancio di previsione che approderà in consiglio mercoledì, è stato già bocciato dal giudizio dei revisori dei conti, in quanto completamente falsato in molti dei suoi parametri. Mi risulta che il primo cittadino abbia espresso una opinione molto forte sulle vicenda giudiziaria in corso, suffragata dalla affermazione che dal suo punto di vista non vi sia stata mai nessuna reale violenza nei confronti delle donne che hanno denunciato l’assessore D’Agostino. Questo è un fatto gravissimo sia piano politico sia sul piano etico e morale, in virtù del ruolo che Di Primio ricopre, quello cioè di essere sindaco di tutti i cittadini di Chieti, anche quindi delle vittime di questa brutta storia. Egli dovrebbe a mio giudizio assolutamente astenersi da esternazioni di questo tipo che rappresentano una ulteriore pugnalata nei confronti delle persone che per questa vicenda hanno già sofferto abbastanza. Oggi infatti affermazioni di questo tipo hanno solo una finalità strumentale nell’orientare l’opinione pubblica. Mi preme ricordare invece, che il sindaco Di Primio che non ha ancora avuto la forza politica per nominare un assessore che sostituisca D’Agostino nelle deleghe importantissime che erano a quest’ultimo assegnate. Mi preme osservare che il fatto di avere temporaneamente avocato a sè le attribuzioni dell’assessorato alle politiche per la casa, rappresenta una risposta totalmente inefficace alle istanze dei numerosi cittadini in difficoltà abitativa rispetto ad un ufficio che dopo la vicenda nota ha visto completamente paralizzate le sue attività. Non è con soluzioni tampone che si possono affrontare problematiche cosi gravi e di forte impatto sociale, come quelle legate alla emergenze abitative legate a situazioni di indigenza. Le affermazioni di Di Primio rispetto a modalità arroganti di qualche cittadina che ha chiesto aiuto per problemi abitativi sono l’ulteriore dimostrazione che il nostro sindaco sappia ben poco di cosa siano le difficoltà delle persone indigenti, specialmente di quelle coinvolte nella vicenda giudiziaria nota, dove purtroppo i toni non sono quelli dell’arroganza ma di una drammatica disperazione, ove tra l’altro diritti probabilmente acquisiti sono stati calpestati a favore di interessi personali ben più squallidi. Risulta chiara la difficoltà del sindaco, invece, rispetto alla nomina del nuovo assessore poichè egli è probabilmente ostaggio delle logiche elettorali unicamente basate sul consenso numerico rispetto alle quali D’Agostino è stato scelto senza tenere minimamente conto di criteri di moralità e competenza. Sul sequestro dei fascicoli dell’ufficio casa adottato dalla procura aggiungo che si è finalmente arrivati ad avere un provvedimento così incisivo ed a mio giudizio non più procrastinabile, che il Partito Democratico aveva chiesto con forza fin dalle prime ore dell’inchiesta.
Sono troppe e palesi le irregolarità che stanno emergendo dai lavori della commissione consiliare di garanzia. C’è una impellente necessità di spezzare questo meccanismo ed è fondamentale che lo faccia la magistratura e che lo faccia in questo momento. Non posso esimermi da una ulteriore considerazione di merito rispetto alla campagna di lettere con le quali gli uffici comunali in questi giorni stanno richiedendo a molti degli assegnatari di alloggi di presentare non meglio precisate integrazioni documentali ai loro fascicoli. Mi sento di utilizzare la colorita affermazione “qui puzza di bruciato” sia per la modalità sia per il momento di queste richieste, che ripetto alle inchieste in corso arrivano a tempo abbondantemente scaduto. Azioni di questo tipo infatti gli uffici avrebbero dovuto farle prima di portare le pratiche in giunta e non ora per tappare le falle dei tanti, troppi procedimenti amministrativi mal istruiti e poco documentati.
In conclusione il PD torna a gridare a gran voce: Vergogna per la scarsa sensibilità umana del Sindaco, Rispetto per le vittime, Chiarezza e trasparenza su quella che risulterà essere sicuramente una montagna di assegnazioni basata su provvedimenti amministrativi quantomeno irregolari ed incompleti, severità nei provvedimenti giudiziari nei confronti di chi ha commesso reati penali legati a questa vicenda. Rimozione dei funzionari, tutti, dell’ufficio politiche per la casa (per altro già chiesto più volte in più sedi); mentre allo stato attuale delle cose, paradossalmente, sono proprio questi funzionari (che secondo me hanno avuto un ruolo importante nella vicenda nota) quelli che stanno provvedendo alla integrazione delle pratiche, una valutazione politica e giudiziaria seria delle responsabilità della giunta e del sindaco Di Primio nel sistema di assegnazione degli alloggi popolari a Chieti.