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Chieti: “la Maggioranza che governa l’Amministrazione Comunale è nettamente contraria al Nucleare”

da Gulizia Leonello

Lo hanno dichiarato il Capogruppo del Gruppo Misto, Consigliere Comunale Marco Di Paolo, ed il Consigliere Comunale Carla Di Biase (PDl) per chiarire la posizione della Maggioranza sul Nucleare

CHIETI – Il Capogruppo del Gruppo Misto, Consigliere Comunale Marco Di Paolo, ed il Consigliere Comunale Carla Di Biase (PDl), a margine della conferenza odierna convocata per chiarire la posizione della Maggioranza sul Nucleare, hanno emesso la seguente nota congiunta:

la Maggioranza che governa l’Amministrazione Comunale retta dal Sindaco Di Primio è nettamente contraria al Nucleare. E questo lo sa bene la minoranza che, tuttavia, cavalca come sempre la carta della demagogia.

Come demagogico è l’O.d.g. del Consigliere Marzoli (Pd), presentato all’ultimo Consiglio Comunale, con il quale il Marzoli chiede di impegnare il Governatore Chiodi ad esprimersi negativamente per quanto riguarda l’istallazione di centrali nucleari in Abruzzo.

Voglio ricordare a Marzoli che il Presidente Chiodi ha già dichiarato il proprio no alle Centrali nucleari in Abruzzo, regione peraltro esclusa non essendo stata iscritta nella lista del Ministero.

Noi della Maggioranza riteniamo che sia arrivato il momento di attuare una politica di dismissione delle centrali atomiche che in Europa sono ben 197, alcune delle quali a soli 50 chilometri dal confine italiano.

Il non tagliarsi la barba, come annunciato da Marzoli e altri giovani del Pd, fino all’esito del Referendum non risolverà, dunque, un grande problema.

Voteremo contro l’istallazione delle centrali in Italia ma non bisogna illudere i cittadini e cominciare a lavorare per il dopo referendum.

Ha aggiunto il Consigliere Di Biase:

i  Consiglieri di Maggioranza hanno bocciato l’Odg del Consigliere Marzoli per chiarire che sono contrari ma non in maniera demagogica.

In Aula, durante il Consiglio, ho voluto leggere il contenuto di un emendamento presentato il 30 luglio del 2004 da alcuni parlamentari del centro sinistra i quali chiedevano all’allora Governo di considerare la convenienza di un programma nucleare.

Chi ieri si attivava per riaprire alcune centrali italiane, oggi propone il referendum.

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