CHIETI – Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, a seguito delle notizie di stampa relative alla nuova gestione della Clinica Villa Pini, ha precisato che la vicenda della Casa di Cura è particolarmente complessa a causa di vari motivi: dalle ragioni giudiziarie all’intervenuto fallimento e alle connivenze di tanti anni che hanno consegnato strutture non idonee o al limite dell’idoneità.Il sindaco comprende la presa di posizione dell’attuale gestore della Casa di Cura, ma non i toni con i quali il dott. Petruzzi ha approcciato il problema.
Da quando è entrata in carica la nuova Amministrazione Comunale, l’unico obiettivo è stato quello di consentire, anzitutto alla curatrice , ed oggi allo stesso Petruzzi di poter riavviare l’attività sanitaria e far tornare in servizio i lavoratori, anche se permangono tante difformità-inadeguatezze da cui sono afflitte le strutture in particolare quelle di riabilitazione psichiatrica.
Recita ancora la nota del sindaco:
Proprio perché consapevoli di questo, la nostra Amministrazione, in questi mesi, ha collaborato coinvolgendo tutte le Istituzioni interessate e competenti, con la Curatela prima ed oggi con la Dirigenza del Policlinico Abano Terme mettendo a disposizione i propri uffici al fine di mettere a norma, e quindi, nel pieno rispetto delle prescrizioni della L.R. nº 32, le strutture che ospitano sia i reparti diagnostici della Clinica Villa Pini sia le Case Famiglia ovvero gli spazi dedicati alla riabilitazione psichiatrica.
Si ribadisce la ferma volontà di giungere al più presto alla definizione delle problematiche relative al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria.
Deve, però, ribadirsi che tale risultato potrà essere raggiunto solo se la A.S.L. da una parte e la Regione Abruzzo dall’altra faranno quanto di loro competenza.
Relativamente all’appello rivolto al Prefetto, che si torna a ringraziare per l’equilibrio e la saggezza con la quale ha gestito anche i momenti più duri della vicenda Villa Pini, l’Amministrazione Comunale è pronta a partecipare e dare il proprio contributo sul tavolo che dovesse formarsi.
L’auspicio è che a partire dalla vicenda Villa Pini si possano iniziare a scrivere nuove pagine nei rapporti tra Istituzioni e Sanità Privata con un inchiostro che ha il colore della legalità e del rispetto dei lavoratori e dei dipendenti»
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