PESCARA – «In una città come Pescara dire che i locali della ristorazione debbono chiudere alle 18 non ha senso: tanto varrebbe dire direttamente “non aprite”». Lo afferma il direttore della Cna di Pescara, Carmine Salce, secondo cui «in presenza di un provvedimento generalizzato, come quello illustrato ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, non resta che chiedere al Governo di modificarlo drasticamente, oppure di prevedere subito per le attività colpite la cancellazione di tasse nazionali e tributi locali, oltre a un sostegno consistente per i vari costi d’impresa».
A detta di Salce, «alcune decisioni assunte già con i provvedimenti dei giorni scorsi, come la limitazione delle presenze degli avventori nei locali a non più di quattro per tavolo, avrebbero consentito di gestire in modo sicuro le presenze, a pranzo come a cena. E invece si è voluta scegliere una strada incomprensibile, perché appare ben poco logica».
Quanto all’annunciata restituzione dal parte dell’assessore alle Attività produttive Alfredo Cremonese, delle sue deleghe, Salce osserva come «di fronte a un momento così drammatico sia il caso di restare tutti al proprio posto, mantenendo alta la soglia dell’attenzione, facendo fronte comune per tutelare la salute dei cittadini e le attività produttive, coinvolgendo ancora più fortemente le associazioni d’impresa nella gestione dell’emergenza».