FRANCAVILLA AL MARE (CH) – Stasera il Museo Michetti di Francavilla alle ore 20.30 sarà teatro di un’importante e particolare iniziativa culturale, “Christmas for Reading”, presentata dall’associazione Culturale A Ethos con il Patrocinio del Comune di Francavilla. L’ingresso sarà libero.
L’idea parte da una riflessione connessa al contesto natalizio attuale, fortemente legato all’aspetto consumistico. Da questo principio si elabora una considerazione diametralmente opposta alla suddetta, ovvero il Natale come liberazione dalla prigionia nelle più svariate forme che per essa si possa intendere. Si passa dalle letture di testi sacri a quelli letterari, abbracciando un progetto realizzato con gli allievi di doppiaggio dell’Accademia Flaiano.
È stata aggiunta un’adeguata cornice musicale di artisti locali che daranno ulteriore forza e vigore a quanto precedentemente proferito dalle letture.
La regia è di Alba Bucciarelli che ci ha illustrato nei particolari l’evento. Così esordisce l’attrice e regista:
Il reading è una forma di spettacolo, il nome deriva dall’inglese “to read”. Mi è venuto in mente che la parola poteva mantenere il suo significato (“leggere”), ma allo stesso tempo era anche il nome del carcere di Reading nel quale Oscar Wilde fu tenuto prigioniero per alcuni anni. Ho pensato, quando mi è stato chiesto di organizzare qualcosa per queste prossime vacanze, di soffermarmi sulla malinconia del natale, ripercorrendo delle strade a ritroso che poi sono quelle che facciamo ogni giorno. Come diceva Vico la storia ha corsi e risorsi, è circolare, quindi noi riproponendo letture di Silvio Pellico, Oscar Wilde o di altri vissuti nel passato non facciamo altro che dare una chiave più profonda alla nostra stessa vita come se loro fossero nostri maestri.
Riguardo all’abbinamento, che a molti potrebbe sembrare strano ed anche profano fra i vangeli apocrifi e le letture di scrittori e poeti, ha invece sottolineato:
Ho preso anche alcuni estratti dai vangeli apocrifi di Giacomo e Tommaso: erano i due un po’ più teatrali e li ho intessuti fra i pezzi dei grandi scrittori e poeti. È questa la particolarità del nostro reading. Ad esempio, subito dopo il pezzo del vangelo in cui si racconta che Giuseppe aveva dubbi su Maria e la custodì, ne troviamo uno di Dacia Maraini nel quale si parla della vicenda di una donna che, invece di essere custodita dal marito, viene ammazzata con i figli. Potrebbero sembrare accostamenti strani, ma la cosa è invece voluta. Ad esempio c’è un altro passo che sarà letto da un mio allievo che dice “…. Noi travestiti da pastori andiamo tutti i giorni a Betlemme cianciando di grazia, d’amore e di pace, ma nascondendo sotto il cappotto un kalashnikov”. Da lì si prende spunto per una lettura di Saviano in cui un ragazzo, dopo aver comprato un fucile di questo tipo, impazzisce e vuole conoscerne il costruttore.
Sui temi trattati nel reading si spazia molto:
Si passa da un argomento all’altro è come se avessi avuto una cinepresa ma, non avendola, ho usato le parole. Sono concetti che rendo con immagini, musica e le parole dei grandi. Le proiezioni e la musica faranno da raccordo a quanto sarà letto. Per l’aspetto musicale sarà presente il maestro Piero Carlo Malandra che suonerà, oltre al sax, anche il duduk. Quest’ultimo strumento pastorale è presente nella colonna sonora del film “Il Gladiatore”: come per gli scozzesi fu la cornamusa, esso per gli armeni perseguitati ed uccisi da Stalin rappresentò appunto uno strumento di protesta. Non potevano parlare ma suonavano. È un flauto albicocca molto difficile da imparare, ma lo abbiamo fortemente voluto. Tutto è tracciato: i latini dicevano “se cerchi testimonianza guardati intorno” e noi abbiamo lasciato le tracce.
Protagonisti della serata saranno i suoi allievi:
Il reading sarà animato dai miei allievi dell’Accademia del doppiaggio Flaiano, nata da un’idea di Walter Bucciarelli e portata avanti da Pedicini e Iansante che sono autentici campioni di doppiaggio. Adoro la simbologia, in questo sono molto junghiana. Saremo dunque nove sulla scena come nove sono i mesi di gestazione della madonna per Gesù. Leggeremo fra gli altri brani di Tiziano Terzani, , Silvio Pellico, Pier Paolo Pasolini, Alda Merini, Charles Bukowsky, Oscar Wilde. Per capire poi come nasce il tutto mi piace raccontare un aneddoto. Un giorno sono andata in edicola e ho trovato un periodico che si chiama “Le voci di dentro” che mi ha incuriosito. È anche il nome di un’associazione a favore dei carcerati. Ho letto cose magnifiche scritte da loro come poeti. Mi è venuto in mente Goethe, la poesia d’occasione: è poesia tutto ciò che scaturisce dalla sofferenza e dal dolore. Abbiamo inserito dunque dei pezzi di alcuni ragazzi carcerati: uno di loro scrive “… io per scappare da qui vorrei essere il vento e poterti accarezzare il viso”. Pensa alla sua donna e a come scappare idealmente dalla prigione come fosse vento per poterla accarezzare: è un qualcosa di meraviglioso. C’è un altro che dice che le carceri sono diventate come una bomba ad orologeria e qualcosa è destinato a succedere. Credo abbiamo portato in un certo senso bene perché ci sarà una carta dei carcerati. Abbiamo dunque voluto mettere pezzi di una poesia che non è solo sfogo, ma anche contemplazione del proprio dolore.
Nasce in noi la provocazione a credere in un possibile progetto itinerante, questa la risposta dell’attrice e regista:
Dentro questo reading c’è un messaggio positivo che può far ritrovare le persone. Penso possa diventare un progetto, ma ovviamente c’è bisogno di un aiuto pratico finanziario. Intorno ad esso si potrebbero raccogliere persone affini. Dice un ragazzo di Casalincontrada, paese dove abito, “C’avem ricapà!” che vuol dire sostanzialmente non possiamo mischiarci, ci dobbiamo ritrovare insieme noi, tutti quelli cioè con l’anima e la passione che hanno qualcosa da dire.
Da segnalare che ieri l’evento si è tenuto anche presso il Carcere di Madonna del Freddo a Chieti di fronte ai detenuti delle sezioni maschile e femminile in un clima toccante ed emozionante. Ci piace concludere questa presentazione della serata con la frase di Oscar Wilde riportata sulla locandina dell’evento che lascia molti spunti di riflessione: “Nel carcere di Reading presso la città di Reading c’è una fossa di vergogna e dentro essa giace un infelice …”
Si ringrazia per la preziosa collaborazione Mariapia Faieta.
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