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Cialente in Consiglio Comunale: “sta arrivando un’astronave di alieni pronti a mettere le mani sulla nostra città e sulla ricostruzione”

da Donatella Di Biase

Il sindaco di L’Aquila ha riferito sulle sue dimissioni da ViceCommissario alla ricostruzione ripercorrendo circostanze e motivazioni che le hanno determinate

L’AQUILA – Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente ha riferito, ieri, in aula, in merito alla sua scelta di lasciare l’incarico di vice commissario alla ricostruzione, con delega all’assistenza alla popolazione.

Ha così dichiarato il primo cittadino:

ho accettato con grande senso di responsabilità il ruolo affrontando anche le polemiche che ne sono conseguite. Mi sono assunto innanzitutto la responsabilità dell’assistenza alla popolazione, che è stata la cosa più dura, perché mi ha portato ad affrontare una serie di ingiustizie e di contraddizioni, non certo determinate da noi, di cui hanno fatto le spese i cittadini. Ho cercato di assolvere a questo compito, mai venendo meno ai doveri di sindaco. Abbiamo risolto molti problemi. Credo di aver gestito al meglio anche i momenti più duri di scontro con il governo, ottenendo risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Cialente ha quindi ripercorso le circostanze e le motivazioni che lo hanno portato a questa decisione dicendo:

il documento presentato in consiglio comunale  punta molto su aspetti personali riguardanti il dottor Cicchetti. Certamente alcuni di essi sono incontestabili. Tuttavia bisogna fare un’analisi politica. Nella gestione degli altri terremoti, finita l’emergenza, i poteri commissariali sono stati sempre affidati al presidente della Regione. I sindaci erano sub commissari. In questo caso, invece, come sindaco del’Aquila, sono stato nominato vice commissario. In alcuni momenti importanti, forse per la mia collocazione politica, sono stato messo da parte e questo è stato un errore.
Già a febbraio ho capito che l’Sge non stava funzionando. Ho compreso ben presto tutti i limiti della Struttura di gestione dell’emergenza e ho rilevato subito alcune contraddizioni e rallentamenti nella ricostruzione che man mano si andavano delineando.

C’erano rallentamenti  nell’avvio del processo di ricostruzione, basti pensare all’ordinanza per le abitazioni in categoria E, la cui firma ha richiesto, e fatto perdere, tre mesi e mezzo di tempo. Ne parlai con il commissario Chiodi e, insieme, decidemmo di rivolgerci al capo della protezione civile Bertolaso. Gli chiedemmo di inviare un funzionario esperto, o anche due, dotati di adeguate competenze e capacità gestionali, che guidassero la struttura a tempo pieno.

L’ordinanza, però, ha evidentemente un altro tenore e contiene ben altre disposizioni che, anziché fare chiarezza, ingenerano ulteriore confusione. Crea una struttura che deve controllare la gestione dell’emergenza. Controllare o coprire? Nasce, insoma, un altro gruppo di controllo. Di chi e perché? Che bisogna c’era di inserire nel testo quello sgarbo istituzionale, che ha fatto arrossire la Protezione Civile, riguardo al riferimento su presunte mancanze del Comune in merito alla realizzazione dei nuovi Map a Paganica? La gestione in questo momento è impazzita. E intanto  sta arrivando “un’astronave” di alieni pronti a mettere le mani sulla nostra città e sulla ricostruzione. Per questo mi sono dimesso. Qualcuno doveva iniziare a fare chiarezza.

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