PESCARA – Un interessante evento culturale, organizzato dall’Associazione culturale “Amarantha”, si è svolto all’Aurum nella sala F.P. Tosti di Pescara, sabato 14 febbraio dalle ore 18.30.
L’associazione culturale Amarantha, sorta di recente ad Ortona (CH), ha come finalità di promuovere diverse iniziative culturali (arte, teatro) e di creare una rete fra le città italiane ed internazionali su temi culturali.
La Presidente dell’associazione, Paola Sorge, giornalista e scrittrice, ha introdotto l’argomento “Cibo ed eros in Gabriele d’Annunzio”, scelta appropriata nella giornata festosa di San Valentino. Autrice del testo “A tavola con d’Annunzio”, pubblicato nel 1998, Paola Sorge ha accennato allo stretto legame che intercorre fra cibo ed eros, sfatando la leggenda di un d’Annunzio inappetente e poco interessato ai piaceri della tavola. Emerge invece un uomo difficile di gusti, legato ai sapori della sua terra natia, raffinato conoscitore di cibi ed attento alla preparazione quasi maniacale della elegante tavola e dei menu per gli ospiti.
Il Direttore dell’Archivio di Stato di Pescara, Antonello de Berardinis, ha letto ai presenti un divertente sonetto scritto nel 1927 nel quale il poeta descriveva la prelibatezza della porchetta.
Sono seguiti gli interventi del prof. Giovanbattista Benedicenti, del prof. Tobia Iodice docente di Napoli e del prof. Andrea Lombardinilo docente all’Università di Chieti.
Molto interessanti le illustrazioni artistiche del prof. Giovanbattista Benedicenti con proiezioni di immagini dell’epoca dannunziana, del cibo e bevande sorseggiate nelle frequentazioni dei salotti aristocratici, del Vittoriale, costruito a Gardone Riviera (BS) sulle rive del lago di Garda, che è stato la “prigione dorata” ed officina di lavoro dove d’Annunzio ha trascorso gli ultimi anni della sua vita nello studio, lettura e scrittura, con il busto di Eleonora Duse, ricoperto da un velo appoggiato sulla sua scrivania che pareva ispirarlo. Nel Vittoriale l’ambiente era tutto in penombra per non infastidire il poeta che non tollerava la luce, a seguito di una ferita all’occhio: il suo studio, la camera da letto, la sontuosa sala da pranzo dove si svolgevano i banchetti dannunziani, la cucina verde dove la sua famosa cuoca, suor Albina o “suor intingola o suor ghiottizia” preparava i piatti prediletti del vate: il pesce che gli ricordava la sua infanzia, la frittata, il brodo di tartaruga del quale era goloso e alla quale ordinava cene ufficiali o manicaretti da servire alle tante visitatrici che rallegrarono i suoi ultimi anni.
Affascinati le descrizioni del prof. Tobia Iodice che nel testo dal titolo Tutte le sfumature della rosa. Eros e passione nelle lettere di Gabriele d’Annunzio a Barbara Leoni, descrive gli incontri e i banchetti d’amore del poeta con Barbara Leoni, conosciuta il 2 aprile del 1887 ad un concerto di musica classica a Roma. Un intenso e vero amore fra i due che durò ben cinque anni. In questo libro sono raccolti quasi 1.100 lettere che d’Annunzio scrisse a Barbara, un vero e proprio romanzo d’amore, un vocabolario erotico – culinario con una carica passionale travolgente. Passione carnale e poesia d’amore si intrecciano. Barbara era una musa colta e sensibile, disponibile a seguire il suo amante in giochi e fantasie che il poeta immaginava per la rosa e l’amico della rosa, cioè i rispettivi organi sessuali. Il cibo diventa per il vate un volano di conquista della sua amata ma è mezzo di conquista anche per le sue numerose amanti che egli coccola con cibi invitanti, con ricette che ha imparato dalla nobiltà romana, servite in mense riccamente decorate.
Il prof. Andrea Lombardinilo ha descritto il rapporto sinestetico tra la buona tavola e d’Annunzio, il culto del bello ma anche del piacere della tavola, i messaggi che il poeta scriveva alla sua cuoca per farle preparare i piatti da lui prediletti (la frittata, il pesce, il brodetto) ed ha descritto nei dettagli il menu del pranzo con il musicista Pietro Mascagni, con evidenti ed opposti gusti culinari.
L’attrice, Giulia Abate ha egregiamente intrattenuto il pubblico con la lettura di scritti del poeta.
L’evento culturale, curato dalla Vice Presidente, Angela Maria Appignani, ha ottenuto un grande successo di pubblico, numeroso ed attento e si è concluso con una piacevole serata con una “cena dannunziana” a base di pesce in un ristorante di Pescara, per chi aveva aderito al convivio.
In collaborazione con la dott.ssa Angela De Francesco – Foto di Michele Raho